SAN CONO – In preparazione alla festività della Pasqua, nella sala del cine-teatro Chiarelli è stata messa in scena nei giorni scorsi la sacra rappresentazione vivente della Passione e Resurrezione di Gesù Cristo dal titolo: “Ecco l’uomo: la sua, la nostra via crucis”. L’evento è stato realizzato per iniziativa della Parrocchia Santa Maria delle Grazie con il patrocinio del Comune.
Per circa due ore la sala si è trasformata in un luogo sacro dove il numeroso pubblico ha potuto assistere alle varie scene delle stazioni della via crucis, a partire dalla prima della condanna a morte, che venivano rappresentate sul palcoscenico. I figuranti, ragazzi, giovani e adulti, uomini e donne, hanno saputo far rivivere i vari momenti della passione di Cristo interpretando magistralmente i vari ruoli. Ogni stazione è stata raffigurata come un meraviglioso gruppo scultoreo costituito da statue immobili, ma che nel loro insieme apparivano in movimento e tutte partecipi della scena rappresentata.
I canti, le preghiere, le riflessioni congiuntamente alle musiche, alle coreografie e alle scenografie appropriate hanno favorito la partecipazione del pubblico che ha potuto rivivere con commozione e devozione gli ultimi gli eventi della vita di Gesù. La scena della Risurrezione poi ha visto la partecipazione di decine di ragazzi che con torce accese e un bellissimo gioco coreografico accompagnato da musiche coinvolgenti, hanno concluso la rappresentazione.
Il parroco don Dario Curcio, a conclusione dell’evento, ha voluto ringraziare tutti gli organizzatori e partecipanti, sottolineando «l’unità e la coesione espressa da tutti le componenti interne ed esterne alla comunità parrocchiale». Quindi ha proseguito affermando che «fare Pasqua significa fare un’esperienza personale della misericordia di Dio in Cristo». E ha concluso augurando a tutta la comunità di «accogliere nel cuore la gioia dell’amore di Cristo che rinnova la vita arricchendola di pace, amore e serenità. Le sofferenze che tutti siamo chiamati a vivere, se le viviamo nel mistero di Cristo, ci consentono di sperimentare la gioia trionfante della Risurrezione che è vittoria dell’amore che non conosce limiti e ostacoli».
Pino Randazzo