La drammatizzazione della Passione di Cristo per raccontare le ragioni dell’esperienza di fede

CALTAGIRONE – Si svolgerà sabato 28 marzo, alle ore 20.30, presso la Parrocchia Madonna della Via, la drammatizzazione della passione, morte e risurrezione di Cristo.
Giunta alla sua settima edizione, l’iniziativa rientra nell’ambito delle attività pastorali della comunità parrocchiale.
«Da anni cerchiamo di raccontare le ragioni della gioia e della speranza della nostra esperienza di fede – afferma il parroco don Franco Minolfo -, anche attraverso questa forma artistica che, sotto la responsabilità del gruppo oratoriale, vede coinvolti bambini, giovani, adulti e famiglie. È l’umile e modesto tentativo di tradurre le indicazioni e gli orientamenti della Chiesa in campo della comunicazione del Vangelo».
Ricorda, a tal proposito, il Direttorio sulle Comunicazioni sociali della CEI: “Ogni epoca, ogni condizione, ogni contesto richiede un suo specifico linguaggio […]. Nel progressivo differenziarsi dei linguaggi, non hanno perso il proprio ruolo le varie espressioni artistiche […]. Venendo meno i tradizionali canali di adesione alla fede cristiana, è sempre più urgente ‘promuovere una pastorale di prima evangelizzazione che abbia al suo centro l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto, salvezza di Dio per ogni uomo, rivolto agli indifferenti o non credenti’. Per raggiungere questo obiettivo, [la Chiesa] dovrà andare oltre i luoghi e i tempi dedicati al sacro e raggiungere i luoghi e i tempi della vita ordinaria: famiglia, scuola, comunicazione sociale, economia e lavoro, arte e spettacolo, sport e turismo, salute e malattia, emarginazione sociale” (CEI, Comunicazione e Missione, Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa, 49-51).
«Così il generoso impegno dei partecipanti – aggiunge don Minolfo – rende ancora capace il linguaggio artistico di essere una forma sempre attuale di evangelizzazione e una nuova opportunità capace di emozionare, contemplare e toccare le radici cuore. Senza velleitarie pretese se non di annunciare e condividere il mistero pasquale rappresentato, celebrato e vissuto con gioia e passione».

26 marzo 2015