CALTAGIRONE – Venerdì 15 agosto, nella solennità dell’Assunzione in Cielo della Beata Vergine Maria, la Chiesa italiana si riunirà in preghiera per i cristiani vittime di persecuzione.
La giornata di preghiera è stata promossa dai Vescovi italiani che, in una nota dedicata della Presidenza della CEI, hanno richiamato l’attenzione della comunità credente sul difficile e complesso scenario internazionale che vede un clima crescente di aperta intolleranza religiosa in vaste aree del mondo – soprattutto Iraq e Nigeria – dove non solo i cristiani sono apertamente minacciati e fatti oggetto di persecuzione e violenza.
«Non si può far finta di nulla di fronte a questo eccidio sistematico, strategico che è in atto in tante parti del mondo – scrivono i Vescovi italiani – che mette in pericolo non soltanto la fede dei cristiani ma mette in pericolo la civiltà del mondo».
Sono moltissimi i cristiani «scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, [che] conoscono l’umiliazione gratuita dell’emarginazione e dell’esilio fino all’uccisione – si legge ancora nella nota della Presidenza della CEI -. Le loro chiese sono profanate: antiche reliquie, statue della Madonna e dei Santi vengono distrutte da un integralismo che, in definitiva, nulla ha di autenticamente religioso. La presenza cristiana, la sua storia più che millenaria, la varietà delle sue tradizioni e la ricchezza della sua cultura è in pericolo: rischia l’estinzione dagli stessi luoghi in cui è nata, a partire dalla Terra Santa».
Sulla questione è da evidenziare la severa presa di posizione di Papa Francesco che nell’angelus di domenica 10 agosto ha richiamato le responsabilità di quanti presumono di farsi scudo del nome di Dio per compiere violenze e soprusi contro i più deboli e poveri di ogni cultura e fede. «Ci sono più cristiani perseguitati oggi – ha detto il Papa – che nei primi secoli».
Il vicario generale della Diocesi di Caltagirone, don Gianni Zavattieri, ha esortato i parroci, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i responsabili dei movimenti, dei gruppi e delle aggregazioni laicali ad aderire con prontezza all’invito dei Vescovi «coinvolgendo capillarmente le nostre comunità cristiane, insieme a tutti gli uomini di buona volontà, pur se di fede e sentire diverso».
«Per noi cristiani – afferma don Zavattieri – la prima e fondamentale forma di coinvolgimento e solidarietà è ovviamente la preghiera “segno concreto di partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione“, non disgiunta dal promuovere in tutti i modi – e non solo in questa circostanza – momenti di sensibilizzazione, di informazione, di richiamo della coscienza collettiva. Se professare apertamente e in piena libertà la propria fede, le proprie idee ed i propri convincimenti è “problema”, allora l’emergenza è davvero estrema».
Il 15 agosto ogni comunità parrocchiale, nelle forme e nei modi ritenuti più opportuni, si riunirà in preghiera testimoniando la comune fede e il comune impegno per una società più giusta e accogliente, difendendo la libertà religiosa come valore di civiltà.
13 agosto 2014