Palagonia. Quattro Confraternite in cammino per la Settimana Santa

PALAGONIA –  Iniziano i riti della Settimana Santa a Palagonia, con la guida spirituale di don Santo Galesi, don Salvatore Mauro e don Piero Sortino e le storiche Congregazioni della Matrice, del Convento e del Purgatorio – contraddistinte rispettivamente dai fiocchi rossi, celesti e bianchi – che si uniranno in processione ad un nuovo gruppo di confrati e consorelle, si tratta dei fedeli della Chiesa San Giuseppe che con la guida spirituale di don Michelangelo Franchino hanno dato vita ad una nuova Confraternita.
«Per la prima volta la nostra Confraternita parteciperà attivamente alle processioni del Triduo – dice il governatore della neo Confraternita Giovanni Manfredi – quest’anno entreremo a far parte delle tradizioni storiche della comunità religiosa palagonese che da sempre è molto legata a questi riti di pietà popolare, con abito bianco e fiocco verde seguiremo il percorso delle storiche confraternite che fino ad oggi ci hanno preceduto».
Già dalle prime luci di oggi, Mercoledì Santo, erano presenti tutte le quattro Congregazioni per far da “picchetto” al Cristo alla Colonna, alle ore 4.00 del mattino la Piazza Maria Ausiliatrice era riempita da una folla in attesa che il portone della Chiesa si aprisse per vedere, alla fioca luce delle sole candele e al grido di viva lu Patri di tuttu lu munnu, il simulacro che da stasera alle 20.30 sarà portato a spalla dai fedeli per attraversare le vie del paese. La processione stasera si concluderà con l’ingresso “do Signuri a Culonna” nella Chiesa Matrice.
«È arduo provare a spiegare che cosa rappresentino per noi palagonesi i riti della Settimana Santa – racconta il governatore della Confraternita dell’Immacolata Salvo Calcaterra –  dentro c’è l’espressione più alta della fede di un popolo, c’è il senso ed il significato del nostro essere comunità, c’è una magnifica miscellanea di gesti e di azioni cadenzati dal fluire dei secoli e tramandati in modo sacrale da generazione in generazione, per noi è una preziosa eredità, un modo di pensare, un modo di vivere, di un modo di essere. Le Confraternite cittadine sono custodi e tutori di questo inestimabile patrimonio non soltanto religioso, ma storico e culturale».
Il Giovedì Santo, nel Palazzo Blandini, sarà inaugurata alle ore 18.00 la mostra “I volti dell’Immacolata” allestita dall’Accademia dei Palici in occasione della Santa Pasqua 2013: visitando l’esposizione i cittadini potranno ritrovare la formella che avevano creato con le loro stesse mani durante le serate estive di raccolta fondi organizzate in collaborazione con il comitato “Riapriamo la Chiesa dell’Immacolata”.
Sono oltre 200 gli esemplari in terracotta che compongono l’istallazione contemporanea, il design è stato estratto da uno scorcio di un confessionale del Convento, un rosone ridisegnato dall’architetto Massimo Calcagno che grazie alla collaborazione di un team di volontari ha coinvolto l’intera comunità nella realizzazione dell’opera. Durante la mostra coloro che vorranno contribuire alla riapertura della Chiesa del Convento potranno donare la loro offerta.
Durante il Giovedì Santo si terranno le celebrazioni parrocchiali della Coena Domini e dopo la mezzanotte è in programma un momento di preghiera alla Chiesa Madre: il Popule Meus, comunemente noto per i lamenti popolari che accompagnano le processioni del Triduo, si raccoglierà per cantare “U Venniri di Marzu “ e “Li Parti di La Cruci” ai piedi del Cristo alla Colonna.
Il rettore della Congregazione della Matrice Gianluca Millesoli spiega che «dalla Chiesa Madre hanno origine e culmine tutte le principali feste del paese; questa chiesa ha generato alla fede l’intera comunità cristiana di Palagonia e per questo ne è madre. La nostra comunità cittadina è ancora feconda: la gioia più grande è, infatti, vedere ogni anno giovani e bambini indossare il camice bianco, segno che quell’amore per la fede che i nostri padri ci hanno lasciato avrà continuità nel tempo».
Il Venerdì Santo, alle 11.00 dalla Chiesa Madre ricomincerà il percorso del Cristo alla Colonna, durante la processione vi saranno alcuni momenti suggestivi da non perdere, come le soste a San Nicola e al Convento, due luoghi sacri immersi nei quartieri più storici del paese.
La Chiesa di San Nicola è custodita tra le strettissime e caratteristiche vie della Matrice, restaurata alcuni anni fa rappresenta un luogo di importanza storico-religiosa  per l’intera comunità pur non essendo luogo di culto attivo; tutte le Confraternite si fermeranno al suo uscio per l’inchino dello stendardo, il Cristo alla Colonna entrerà e durante questa sosta il Popole Meus canterà un lamento popolare al suo interno. Il priore Sebiano Calanducci della Confraternita del Purgatorio che è storicamente legata alla Chiesa di San Nicola afferma: “Il sentimento autentico restituito a questi momenti ci dà la certezza di tramandare storiche consuetudini e valori sacri che ormai difficilmente potranno andare perduti”.
Il simulacro raggiungerà poi i quartieri “do Cummientu” fino al loro sommità, il piazzale della Chiesa dell’Immacolata: per molti fedeli è tanto attesa la sosta al Convento, perché sarà possibile entrare e vedere lo stato dei lavori in corso della Chiesa prossima alla riapertura grazie al contribuito economico offerto dai fedeli nelle varie occasioni culturali e religiose.
La raccolta fondi promossa dal Comitato “Riapriamo la Chiesa dell’Immacolata” ha consentito di attuare in un solo anno interventi di recupero molto importanti. Sarà tangibile quel che ieri sembrava solo un’intenzione, si restituisce concretamente valore e luce ad un monumento religioso rimasto per 22 anni abbandonato a se stesso, oggetto di continue deturpazioni e gravi furti, come quello del ligneo altare che adesso è in corso di ricostruzione. A dare l’idea di questo certosino lavoro artigianale sarà una rappresentazione fotografica a grandezza naturale dell’altare storico.
«La riapertura al culto – spiega Enza Mazza Presidente del Comitato – potrà avvenire entro l’anno 2013, non è semplice, i tempi dipendono molto dall’aiuto che riceviamo a partire da ora, è questo il momento di concretizzare l’ultimo sforzo, noi speriamo nella generosità di benefattori nuovi, nell’altruismo dei collaboratori che con sforzo hanno dato e continueranno a prestare gratuitamente la loro manodopera e il loro sostegno professionale, abbiamo pazienza, perseveranza e fiducia in Dio, continueremo con l’aiuto di tutti ad andare avanti».
Venerdì il Cristo alla Colonna potrà giungere fino al sagrato della Chiesa accompagnato dal suono delle caratteristiche troccole suonate dai confrati della Congregazione dell’Immacolata, la processione si concluderà scendendo da Via Amedeo  con il rientro del simulacro nella Chiesa di Maria Ausiliatrice.
Alle 20.30 i mammalucchi delle storiche confraternite (Convento, Matrice e Purgatorio), con il volto coperto dal sunnacco bianco, partiranno silenziosamente dalle loro Chiese per il tradizionale tocco delle croci in Piazza Umberto, poi insieme raggiungeranno Piazza Maria Ausiliatrice dove avverrà il primo tocco con la nuova Confraternita di San Giuseppe.
Dopo nell’assoluto silenzio proseguirà la processione dei mammalucchi che accompagneranno a spalla l’Addolorata e Gesù Morto fino alla Chiesa Matrice. Poi sarà la Pasqua del Cristo Risorto.

Egle Zapparrata