Conclusi gli esercizi spirituali guidati dal Vescovo. “Dall’Invisibile e’ derivato il visibile. Ecco l’intelligenza nuova della vita”.

Si sono conclusi ieri sera, in Cattedrale, gli esercizi spirituali guidati da S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone.
Una numerosissima presenza di fedeli ha fatto da cornice al percorso di riflessione che il Vescovo ha condotto per tre giorni, da lunedì 25 marzo, sul tema della fede, seguendo l’itinerario di Abramo e di Isacco, e le indicazioni del cap. 11 della Lettera agli Ebrei.
Mons. Peri, nel corso di questa ultima tappa, ha spesso fatto riferimento alla centralità della Parola di Dio nella vita di fede, ed al confronto con essa.
«La Parola di Dio è creatrice – ha detto – dà senso alla nostra vita, dà nuovo senso a tutta la storia».
In un percorso di riflessione molto concreto ed esperienziale, il Vescovo ha declinato questa potenza creatrice della Parola nei momenti centrali della vita: la disperazione, la sofferenza, il dolore, la morte, la scelta… e poi, citando Sant’Agostino, ha commentato: «Quando la tempesta si abbatte nella nostra vita quel che rimane è l’essenziale».
E qui la virata. Cos’è essenziale nella vita? Qual è il fondamento della vita?
Guidando il discernimento il Vescovo ha centrato il suo discorso sulla coppia visibile-invisibile.
«Se per la cultura odierna il visibile è la fonte di tutto, in un’ottica di fede la prospettiva è differente. Dall’Invisibile è derivato il visibile. Ecco l’intelligenza nuova della vita. Il visibile è solo come la punta di un iceberg. Sotto c’è tutto un discorso che attende d’esser conosciuto e sperimentato».
La lezione è stata questa: nella vita l’essenziale sta sempre più in profondità. L’essenziale è il mistero davanti al quale diciamo: Padre aiutaci a capire. L’essenziale è la fede. Ci apriamo così ad una dimensione che «dà qualità alla nostra quantità. Per Dio, infatti, il poco diventa tanto ed il tanto diventa poco».
«Senza fede – ha aggiunto il Vescovo – noi non piacciamo a Dio e Dio non piace a noi. Gli chiediamo, ad esempio: perché alcuni muoiono ed altri vivono, perché a qualcuno tantissimo e ad altri nulla. Con la fede abbiamo, invece, la percezione del mistero. Non possiamo misurare la realtà solo su ciò che capiamo. Affidiamoci, allora, a Dio, Signore della vita e Signore della storia».
La fede invita a guardare il mondo senza i limiti che chiamiamo realtà, concretezza…
«Da quei limiti – ha spiegato mons. Peri – Dio fa nascere sempre cose nuove. Ne ha fatto esperienza la donna sterile, ne ha fatto esperienza Abramo, al quale Dio, ha ridonato come simbolo e parabola l’unico suo figlio».
È questo il senso della promessa di Dio: «una opportunità che Dio ci rivolge per metterci in movimento. La promessa è apertura, è nostalgia del compimento e del perfezionamento. L’uomo si accontenta. Dio ci vuole fare concenti».
Concludendo la tre giorni, mons. Peri ha affidato il cammino della Chiesa calatina, in questo Triduo pasquale, allo sguardo vigile di Maria, colei che ha creduto per prima, che ci indica «Cristo autore e perfezionatore della vita».
Il calendario pastorale diocesano prevede adesso per questa mattina, 28 marzo, Giovedì Santo, la Messa Crismale alle ore 10.00. Durante la celebrazione le comunità parrocchiali della Diocesi offriranno la colletta della Quaresima di carità 2013 finalizzata, quest’anno, alla realizzazione di un Emporio della solidarietà.
L’Emporio sosterrà le famiglie più povere attraverso le Caritas parrocchiali, divenendo un utile strumento per la distribuzione di generi alimentari di prima necessità, vestiari e farmaci.
Per quanto riguarda le celebrazioni del Triduo pasquale, in Cattedrale, il calendario prevede: la Messa in Coena Domini, il 28 marzo, alle ore 18.30;
la Celebrazione della Passione del Signore, il 29 marzo, alle ore 16.30 (successivamente, alle ore 18.30, sempre dalla Cattedrale muoverà la Processione cittadina del Cristo morto);
la Veglia Pasquale, il 30 marzo, alle ore 22.30;
il Pontificale di Pasqua, il 31 marzo, alle ore 11.00.