CALTAGIRONE – Aperti ieri, mercoledì 25 settembre, alle ore 17.00, presso l’Istituto Maria Ausiliatrice, i lavori del Convegno pastorale sul tema: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5) Iniziazione cristiana, fede e profezia.
Il Convegno si propone pertanto di indicare una visione teologica e pastorale unitaria dell’iniziazione cristiana per avviare un percorso di verifica e di rinnovamento dell’attuale prassi ecclesiale diocesana.
Ha introdotto il programma don Piero Sortino, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano.
Ha preso quindi la parola S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, che ha definito il Convegno come «un contenitore unitario che si inserisce nel decennio pastorale che la Chiesa italiana impernia sull’educazione», ma anche come «un momento che ci permette di individuare i soggetti che saranno protagonisti del percorso che vogliamo intraprendere sul rinnovamento dell’iniziazione cristiana. Mi auguro – ha continuato mons. Peri – che la nostra Chiesa diocesana in questa due-giorni riesca a dare una risposta corale alla questione che abbiamo posto, perché è in gioco la nostra fede, la nostra pastorale, il nostro vissuto, il nostro essere credenti oggi, e quella trasmissione della fede che come un grande tesoro, senza nostri meriti, abbiamo ricevuto e che speriamo, con un nostro piccolo merito e il nostro impegno, possiamo trasmettere alle generazioni future».
Relatore della prima giornata di studio è stato don Giuseppe Ruta, sdb, docente di catechetica all’Istituto Teologico San Tommaso di Messina, Ispettore salesiano per la Sicilia.
Don Ruta si è soffermato prima sugli “Aspetti antropologici e teologici dell’iniziazione cristiana”, successivamente sui “Percorsi e i cambiamenti dell’iniziazione cristiana”.
«Nella pastorale di oggi – ha detto – non si può continuare a fare quello che si faceva precedentemente. In un contesto di società cristiana bastava trasmettere delle verità e tutto avveniva di conseguenza. In una società definita post-cristiana, la Chiesa si deve porre in modo nuovo. Giovanni Paolo II ci ha invitato ad una nuova evangelizzazione. Non si tratta di una verniciatura superficiale quanto di un rilancio per portare l’unico Vangelo di Cristo agli uomini del nostro tempo.
La scelta della Chiesa post-Conciliare, in particolare della Chiesa italiana – ha poi chiarito -, muove a partire dalla riscoperta del catecumenato dei primi secoli, per riproporre l’iniziazione cristiana per gli uomini del nostro tempo: non solo per coloro che ancora non hanno ricevuto il battesimo, ma anche per i battezzati anagrafici, che non hanno ancora il gusto del seguire Gesù Cristo».
I lavori del Convegno continuano oggi, 26 settembre. Previsti gli interventi di don Gaetano Tomagra, parroco di S. Giuseppe in Scordia, per una “Rilettura di alcune esperienze nazionali e regionali” (ore 17.30); Massimo Cappellano, direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, su “La priorità del linguaggio. Fondamenti di un percorso di cambiamento” (ore 18.30); don Pietro Sortino, direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano, che proporrà ai partecipanti “Alcune idee per ripensare l’IC in diocesi” (ore 19.00).
Concluderà i lavori il Vescovo.
23 settembre 2013