MAZZARRONE – “Cristo non può essere diviso!” (1Cor 1,1-17) è il tema dell’incontro ecumenico in programma per il 17 gennaio, alle ore 19.00, presso la Chiesa San Giuseppe.
L’iniziativa è promossa dall’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, diretto dal delegato diocesano don Sebastiano Di Benedetto, ed introduce in Diocesi la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si svolgerà dal 18 al 25 gennaio prossimi.
«Globalizzazione, immigrazione, secolarizzazione, confusione religiosa, relativismo etico – afferma don Di Benedetto – sono tutti fenomeni di fronte ai quali i cristiani non possono rimanere apatici: la ricerca di percorsi di unità è urgente per testimoniare il Vangelo».
L’incontro sarà presieduto da S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone. Saranno presenti: i parroci pr. Mihai Ichim (Catania) e pr. Neculai Chilcos (Ragusa) della Metropolia Ortodossa Romena dell’Europa Occidentale e Meridionale; e il pastore Enzo Paolo Caputo, che guida la Chiesa avventista di Caltagirone.
A Mazzarrone sono molto popolose, sia la comunità ortodossa rumena, sia la comunità avventista.
«La nostra cittadina, grazie alla prospera imprenditoria agricola ha da sempre attratto i flussi migratori – spiega don Di Benedetto, che è anche parroco a Mazzarrone -. Il lavoro ha costituito una forte leva di integrazione sociale non solo per le prime generazioni di immigrati, ma anche per quelle successive».
Durante l’incontro, nel quale è prevista la celebrazione della liturgia della Parola, mons. Peri ufficializzerà la costituzione della Commissione ecumenica diocesana.
Secondo quanto previsto ai nn. 42-45 del Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme sull’ecumenismo del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, alla Commissione ecumenica diocesana sono assegnati i seguenti compiti:
– è di aiuto al delegato diocesano;
– traduce in pratica le decisioni del Vescovo;
– mantiene i rapporti con la commissione ecumenica territoriale;
– favorisce l’ecumenismo spirituale;
– offrire aiuto e appoggio, con mezzi quali sessioni di lavoro e seminari per la formazione ecumenica del clero e dei laici, per un’adeguata applicazione della dimensione ecumenica a tutti gli aspetti della vita, prestando una speciale attenzione al modo in cui i seminaristi vengono preparati a dare la dovuta dimensione ecumenica alla predicazione, alla catechesi e ad altre forme di insegnamento, nonché per le attività pastorali (per esempio, per la pastorale dei matrimoni misti), ecc.;
– coltiva la cordialità e la carità tra i cattolici e gli altri cristiani;
– propone e guida conversazioni e consultazioni con gli altri cristiani;
– indica esperti da incaricare a livello diocesano per il dialogo con altre Chiese e Comunità ecclesiali;
– promuove una testimonianza comune di fede cristiana e un’azione comune;
– propone al Vescovo scambi di osservatori e invitati.
«Papa Francesco – conclude don Di Benedetto – ci esorta all’incontro ecumenico, suggerendo un nuovo approccio a partire dalle convinzioni che ci uniscono e dal principio della gerarchia della verità. Queste sono le migliori premesse per testimoniare la nostra fedeltà al Vangelo e servire Cristo Signore».
15 gennaio 2014