Il Vescovo ai candidati: “Esigenza di sincerita’, di certezza e di concretezza”.

CALTAGIRONE – Con una lettera puntuale e cordiale, inviata privatamente nei giorni scorsi, S.E. mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone, in vista della tornata elettorale del prossimo 5 giugno, ha voluto suggerire alcuni spunti di riflessione ai candidati alla carica di sindaco, ai candidati al Consiglio comunale, agli Assessori designati dei comuni di Caltagirone, Grammichele e Ramacca, che si preparano ad eleggere i nuovi organi di amministrazione e governo locale, richiamando tutti e ciascuno ad adempiere  responsabilmente il dovere civico della partecipazione al  voto.

Di seguito il testo della lettera.

 

Ai candidati

alla carica di Sindaco e al Consiglio comunale,

agli Assessori designati

dei Comuni di Caltagirone, Grammichele e Ramacca

A tutti gli uomini e donne di buona volontà

 

 

Cari fratelli e sorelle,

1. Le comunità di Caltagirone, Grammichele e Ramacca, si preparano ad eleggere i nuovi organi di amministrazione e governo locale e fra non molto la campagna elettorale entrerà nel vivo.

2. In punta di piedi, e senza voler per nulla interferire o orientare la libera espressione del voto dei cittadini, mi permetto, nell’attuale grave situazione sociale ed economica che vivono le comunità del territorio, di rivolgere alcuni spunti di riflessione a tutti coloro che hanno scelto di candidarsi alla carica di sindaco o al consiglio comunale.

3. Mi rivolgo allo stesso tempo a tutti gli uomini e donne di buona volontà, come fratello e membro di queste nostre comunità, affinché ciascuno di noi possa partecipare meglio e più attivamente alla vita comune, guidati solo dal desiderio del bene, della verità e della giustizia.

Pregare per i governanti

4. Mi guida, in questa breve riflessione la Parola di Dio, che nella 1 Lettera a Timoteo ci raccomanda, «prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità» [2,1-2].

5. La Parola di Dio ci ricorda che anche se i governanti e gli amministratori hanno il diritto di compiere le loro scelte, nessuno dei cittadini può ritenersi estraneo alla sfera pubblica.

Far crescere e progredire le nostre comunita’

6. Le elezioni sono fra i momenti più significativi nella vita democratica di un popolo, di una comunità che si è data delle regole di convivenza politica. Sono esercizio pieno di sovranità dei cittadini. Sono anche fra i momenti necessari per la partecipazione e la responsabilità democratica nella condivisione e nella definizione dell’idea e del progetto di crescita e progresso che la comunità vuole per se stessa.

7. Nelle elezioni nessuno può eludere le domande: cosa bisogna fare? Cosa posso fare io? Possono però eludersi le risposte se non vengono cercate e trovate nel discernimento, individuale e comunitario, con lo sguardo rivolto alla verità, al bene, alla giustizia, alla partecipazione per la costruzione di un mondo migliore, di una comunità più giusta ed equa, di una società coerente con quel che dice di essere e di volere.

8. Il discernimento è un aspetto centrale nell’educazione all’impegno sociale e politico, e lo è altrettanto nella formazione del senso civico. Oggi, nella società dell’informazione e dei legami corti, delle appartenenze parziali e di relazioni liquide, si avverte la necessità di luoghi e momenti nei quali sostenere e incoraggiare la formazione delle coscienze, la ricerca di orientamento e di direzione. Famiglie, parrocchie, gruppi, associazioni ecclesiali e civili, organi di informazione offrano momenti autentici e veritieri di dialogo e confronto, di riflessione e di studio per una crescita comune, nella pluralità dei saperi, dei pensieri e delle letture.

Riflessioni per i cittadini elettori

9. Ai cittadini elettori rivolgo quindi l’appello alla maturità civica, al pensiero critico, alla libertà di coscienza, al rispetto reciproco, alla condivisione, come modo e opportunità per far crescere e progredire le nostre comunità.

10. Osservate, giudicate e agite per la promozione dell’uomo e la difesa della sua dignità. Siate liberi nel vostro voto. Guardate a ciò che vi unisce e non a ciò che vi divide. Condividete il sogno e la profezia della speranza. Abbiate cura dei più piccoli e dei più fragili. Coltivate uno sguardo-altro sulla realtà che vi circonda. Andate nelle periferie e tutelate la vita. Accogliete lo straniero e il diverso. Difendente la famiglia e il lavoro. Custodite i giovani e i bambini. Adempite ai doveri di cittadinanza e assumete stili di consumo responsabili. Siate protagonisti liberi e creativi della vostra vita e delle vostre scelte. Pensate una politica-altra.

11. La ricchezza generativa di una comunità non nasce e non muore nella politica, ma nella capacità di condividere doni fra di noi – com-munus – il dono delle relazioni, della cura, della fiducia, della solidarietà, dei legami di vita buona. Niente è più prezioso di questo.

Riflessioni per i candidati

12. Ai candidati chiedo non solo di pensare una politica-altra, ma di impegnarsi a realizzarla per i compiti e le prerogative loro propri.

13. Assumete uno stile rispettoso dell’avversario; i toni siano pure vivaci ma mai offensivi. Il confronto sia corretto e leale nei contenuti e nei metodi, evitando di trasformare la tornata elettorale in una corrida. La vita privata, gli orientamenti differenti, tutto ciò che non attiene alla sfera pubblica e alla campagna elettorale stia fuori dai comizi pubblici e/o privati.

14. Gli interessi di parte o di partito non prevalgano sugli interessi e il bene delle comunità.

15. I programmi elettorali siano concretamente realizzabili: programmi e non promesse che non potranno essere mantenute o peggio ancora che si sa già di non potere o non volere mantenere. Sono in gioco la partecipazione e l’interesse dei cittadini per la politica e la credibilità dei politici.

16. Le nostre comunità oggi non hanno solo bisogno di legalità e trasparenza, di buona amministrazione e conti in regola; hanno esigenza di sincerità, di certezza e di concretezza. Sappiamo tutti d’essere chiamati a scelte difficili e a sacrifici. Potremo accoglierli e onorarli solo nella condivisione e nella fiducia reciproca.

17. La situazione è più grave a Caltagirone. Non mi riferisco solo alle serie difficoltà di bilancio che l’hanno fatta tristemente assurgere alla cronaca politica di questi mesi, ma alla crisi complessiva che la riguarda e che ha pesanti ricadute in ogni ambito – famiglie, giovani, lavoro, servizi sociali e servizi sanitari, imprese, agricoltura – facendo emergere nuove povertà e creando nuovi poveri.

18. È necessario e urgente un cambiamento radicale affinché non si ripetano gli errori compiuti. Caltagirone non è le sue difficoltà. Caltagirone è molto di più di quel che è oggi. Alzati Caltagirone! Sogna, progetta, ama!

19. A chiunque sarà premiato dalla fiducia dei cittadini chiedo di evitare toni trionfalistici. C’è subito da lavorare. Dal minuto dopo avere conosciuto i risultati.

Conclusioni. Per un’altra via anche in politica

20. Nella lettera pastorale Per un’altra via, rivolgevo a tutti l’augurio di «ritrovare anche per noi, per il nostro tempo, un’altra via a partire dalla fede vissuta, sulla quale procedere con la luce negli occhi e la speranza nel cuore», un’altra via «per non smarrirsi nel buio e nella paura di vivere che, come un ospite inquietante, oggi si annida nel cuore di molti» [Per un’altra via, 3].

21. Con lo stesso sentimento rivolgo questo augurio ai candidati e ai cittadini, affinché vengano abbattute le logore logiche del sistema, e la politica diventi quel che è: amicizia civica, servizio, carità, cura. In questo anno di grazia, anno giubilare, impegniamoci per una cultura della misericordia, anche in politica.

22. A coloro che saranno eletti rivolgo sin da ora il mio pensiero fraterno. Potranno contare sulla piena disponibilità e la collaborazione della comunità ecclesiale, nel rispetto delle competenze e del ruolo istituzionale.

23. A chi, gli elettori, consegneranno il mandato dell’opposizione voglio ricordare che esso non è meno prezioso del governare, quando lo si svolge con correttezza e nella ricerca del bene supremo di tutti. L’opposizione non va fatta alle cose giuste, alle scelte buone, non va fatta sempre e per partito preso, ma per costruire e contribuire a fare sempre meglio, per il maggior numero possibile di cittadini.

24. La storia delle nostre comunità ci ha dato luminosi esempi di servizio e cura pubblica, figure di uomini e donne, che hanno animato la vita politica locale, regionale e nazionale, di sani principi, contribuendo alla moralizzazione della vita pubblica, e hanno difeso e affermato il primato della persona.

25. Possa questa storia continuare e camminare oggi sulle nostre gambe per «trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità» [1Tm 2, 2].

 

 

Caltagirone, domenica 8 maggio 2016

Solennità dell’Ascensione del Signore

 

+ Calogero Peri