“I partiti devono promuovere ciò che, a loro parere, è richiesto dal bene comune; mai però è lecito anteporre il loro interesse al bene comune”. Questo si legge al n. 75 della “Gaudium et Spes”, più nota come Costituzione sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (Concilio Vaticano II).
E ancora: “Le umane istituzioni, sia private che pubbliche, si sforzino di mettersi al servizio della dignità e del fine dell’uomo. Nello stesso tempo combattano strenuamente contro ogni forma di servitù sociale e politica, e garantiscano i fondamentali diritti degli uomini sotto qualsiasi regime politico”. (ivi n. 29).
L’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del Lavoro ha organizzato tre incontri, che saranno introdotti dal direttore dello stesso Ufficio, don Tino Zappulla, aperti al confronto libero e costruttivo di tutti i cittadini che possono incontrare i “candidati” di ciascuna città. A Grammichele l’incontro si terrà lunedì 23 maggio alle ore 19.00 presso il salone della Parrocchia Gesù Adolescente; a Caltagirone, martedì 24 maggio alle ore 19.00 presso l’Auditorium Giovanni Paolo II (seminario di città); e infine a Ramacca giovedì 26 maggio alle ore 19.00 nell’Auditorium Centro Sociale in Via Marco Polo.
«Tali iniziative – afferma don Tino Zappulla, direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Caltagirone – vogliono dare la possibilità a chi si candida di esporre programmi e strategie nella realizzazione di quel bene comune che ogni candidato vuol raggiungere con la propria disponibilità. Ricordava Paolo VI che la politica è la più “alta forma di carità”. Questa iniziativa vuole farci riflettere sul ruolo insostituibile dell’impegno politico nel dare risposte concrete ai bisogni dei nostri Comuni e di quelle persone poste da sempre ai margini della società».
La Lettera che il Vescovo ha voluto inviare, in via del tutto “personale”, ai candidati Sindaci ed a quanti a vario titolo intendono coinvolgersi con loro nell’amministrazione delle città interessate alla prossima tornata elettorale della nostra diocesi (Caltagirone, Grammichele, Ramacca) ha valore e significato eminentemente pastorale.
«La carenza di risorse economiche – prosegue don Tino – porta molti comuni a rinunciare a progetti e iniziative di ampio respiro. È vero anche che la classe politica locale può sempre orientare e proporre alle coscienze valori alti che possono far crescere una comunità, offrendo orizzonti non limitati alla sfera dei bisogni primari ma anche a quella morale ed etica. Desiderio di tutti è che ognuno si senta responsabile del bene comune senza sentirsi escluso dai circuiti decisionali che non possono non tener conto dei bisogni personali e collettivi in un’ottica di solidarietà e sussidiarietà nella ricerca del bene di ognuno e di tutti».
21 Maggio 2016