CALTAGIRONE – S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, ha nominato il direttore ed il Consiglio di Amministrazione dell’Opera diocesana Città dei Ragazzi.
Il nuovo direttore è don Nuccio Caniglia. Componenti del Consiglio di Amministrazione sono mons. Umberto Pedi, don Luciano Di Silvestro, Francesco Paolo Failla, Mario Favara.
L’atto di nomina si è reso necessario a seguito dell’interruzione dell’attività pastorale dei Padri Canossiani alla Città dei Ragazzi, per problemi relativi alla carenza di religiosi.
La Città dei Ragazzi è stata eretta il 27 febbraio 1953, con decreto vescovile, dal Vescovo mons. Pietro Capizzi, come “Opera diocesana Città dei Ragazzi Luigi Sturzo”.
Il primo direttore è stato il canossiano padre Clemente Serragiotto nominato il 15 settembre 1954. Il 19 settembre 1954 dalle mani di mons. Capizzi, i Canossiani hanno preso possesso dell’Opera, e ne hanno avviato l’attività. Una fucina di iniziative, attività, ingegno ed umanità.
Dal settembre del 1961 ai Padri Canossiani è stata affidata anche la cura pastorale della Parrocchia “Sacra Famiglia”, situata nelle immediate vicinanze della Città dei Ragazzi.
Con la nomina del direttore e del nuovo Consiglio di Amministrazione, la Diocesi di Caltagirone avvia il progetto di rilancio della Città dei Ragazzi, in continuità con la migliore tradizione pastorale dei Padri Canossiani.
«Ci siamo interrogati sul futuro della Città dei Ragazzi – afferma mons. Peri -. Il primo passo da compiere, per garantire organicità agli interventi, era la nomina del nuovo direttore e del Consiglio di Amministrazione. Credo che ci siano tutte le premesse per poter attendere al rilancio della struttura, affinché sia ancora di più un punto di riferimento sociale e culturale per il territorio».
Sono errate e prive di fondamento, quindi, le notizie circolate nei giorni scorsi da canali informali circa la chiusura della Città dei Ragazzi.
Le voci avevano procurato l’allarme in una Città che vive con disagio alcuni difficili passaggi della vita istituzionale della comunità, a partire dalla paventata chiusura del Tribunale. Sulla vicenda sono intervenuti rappresentanti politici ed alcuni genitori, costituitisi in Comitato.
I progetti della Diocesi sulla Città dei Ragazzi sono invece di ben altro segno, orientati al potenziamento ed alla valorizzazione della struttura.
Si è trattato, quindi, di un evidente difetto di comunicazione nell’opinione pubblica.
«Ringrazio il Vescovo per la fiducia che ha espresso a me ed al Consiglio di Amministrazione – dichiara don Caniglia -. Il nostro impegno si rivolge al miglioramento dei servizi e delle opportunità pastorali della Città dei Ragazzi, coinvolgendo a tal fine le forze, ecclesiali e sociali, delle nostre comunità».
23 luglio 2012