Dal buio del limite umano alla luce del Mistero di Dio

CALTAGIRONE – Verrà inaugurata il 20 luglio, alle ore 17.00, presso la Cappella Neogotica del Museo diocesano, la personale d’arte di Antonella Ferrisi, dal titolo Dal Buio alla Luce.
A tagliare idealmente il nastro inaugurale sarà S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone. Saranno presenti il sindaco di Caltagirone, Nicola Bonanno, il direttore del Museo diocesano, don Fabio Raimondi, e l’artista autrice delle opere.
Il Museo diocesano voluto per la cura, conservazione, promozione e fruizione del patrimonio artistico, espressione viva della storia ecclesiale del nostro territorio, fin dalla sua apertura avvenuta tre anni fa, si occupa non solo di far conoscere attraverso l’arte sacra in quanto tale la storia di un passato più o meno lontano, ma si apre anche all’arte contemporanea, a quelle espressioni artistiche che richiamano il “sacro” attraverso percorsi che parlano della storia tra Dio e le sue creature.
In questo contesto si colloca la scelta di accogliere la personale dell’artista emergente Antonella Ferrisi, Dal Buio alla Luce.
In mostra nella suggestiva scenografia della Cappella Neogotica quattordici opere in terracotta.
Il centro tematico della mostra è la ricerca della pienezza della vita, in tutte le sue espressioni, e con tutte le emozioni che conduce.
«La mostra – spiega don Raimondi – già dal titolo lascia percepire la fatica e la gioia di comunicare e condividere attraverso la plasticità delle opere un vissuto carico di “esperienza”: il visitatore attraverso i sensi, quasi per mano viene così accompagnato a ricalcare le orme di un percorso, che dal buio del limite umano giunge alla contemplazione del Mistero, capace di illuminare anche gli angoli più nascosti dell’esistenza umana».
Dal Buio alla Luce rappresenta la possibilità di un percorso di catarsi, di revisione e di rilettura dei significati.
«Il momento storico che stiamo vivendo non ci aiuta a sollevare le ali della creatività per ideare progetti positivi di crescita e sviluppo – afferma Ferrisi -, piuttosto spesso genera scoraggiamento e disillusione. Ci sono percorsi di ricerca dell’uomo oscuri, ci sono delle realtà che ci legano e incapsulano nel buio torpore e che ci ingannano dietro falsi obiettivi, ci sono gesti e scelte che usurpano la bellezza del creato e dell’uomo stesso. Nel percorso questa dimensione emerge sotto forma di sculture che si presentano alla realtà come scorci di tempo, che si ricostruiscono e si spaccano e che rivelano l’inquietudine dell’oscurità».
La mostra sarà allestita sino al 31 luglio e sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30, e dalle ore 16.00 alle ore 18.30. Il sabato l’orario di apertura sarà solo antimeridiano dalle ore 9.30 alle ore 12.30.

Antonella Ferrisi nasce il 9 Settembre del 1976 a Caltagirone, ed è la terzogenita di quattro figlie.
Vive la sua infanzia e adolescenza immersa nella forte dimensione comunitaria della Parrocchia di S. Pietro che coincide appunto con l’omonimo quartiere. parrocchiale e di quartiere. Nutrendosi dei giochi con le sorelle e con i compagni, Antonella nei diversi bivi adolescenziali, che impongono delle scelte, aderisce all’Azione Cattolica e si iscrive all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica.
In questi anni Antonella si è nutrita di relazione, di impegno nel sociale, di arte e ricercando con passione il connubio tra arte ed educazione si iscrive alla facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Catania. Frequenta un Corso triennale di Counseling e Mediazione Culturale, allargando lo sguardo alla dimensione antropologica multiculturale.
Si sposa nell’anno 2000, continuando a vivere nel territorio del proprio quartiere e nell’anno 2004 dà alla luce il figlio Michele. Vive delle importanti esperienze umane, formative e lavorative presso l’Associazione “Il Favo” di Caltagirone (realtà associata alla “Comunità di Capodarco”), si occupa di progetti socio-psico-pedagogici nell’ambito di diverse realtà sociali del territorio e vive una importante esperienza professionale e valoriale in seno ad un Progetto della Chiesa Italiana (Progetto Policoro) di orientamento, di accompagnamento delle idee imprenditoriali e di costruzione della rete ecclesiale e sociale intorno alla realtà del mondo giovanile.
Oggi insegna presso l’Istituto Paritario Maria Ausiliatrice di Caltagirone e si occupa di progetti sociali in seno all’equipe dell’Ufficio Caritas diocesano.

18 luglio 2012