Don Bosco e’ qui. L’abbraccio di Caltagirone e Palagonia

CALTAGIRONE – «Anche la nostra città è cresciuta grazie al contribuito di figli di don Bosco. La Chiesa calatina non dimentica. Ed oggi siamo qui a testimoniarlo e a innalzare la nostra preghiera di gratitudine». Con queste parole il vicario generale, don Gianni Zavattieri, in rappresentanza di S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, ha accolto questa mattina l’arrivo dell’urna di don Bosco a Caltagirone.
Una folla di fedeli festanti, alle 6.45, gremiva Piazza Umberto. Circa tre mila i partecipanti. Erano presenti Nicola Bonanno (sindaco di Caltagirone), sr. Giuseppina Perruggi (madre visitatrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice), don Gianni Mazzali (ispettore salesiani di Sicilia), sr. Maria Furnò (direttrice dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Caltagirone), la comunità delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice di Caltagirone, i rappresentanti delle forze dell’ordine. C’erano soprattutto i giovani, tantissimi giovani delle scuole cittadine, che hanno risposto all’invito di don Bosco!
Alle 7.00 don Zavattieri ha presieduto la liturgia eucaristica nella Basilica Cattedrale, con la partecipazione del clero diocesano.
«Il passaggio dei Santi – ha detto il vicario generale durante l’omelia – solleva nella nostra memoria quel sentimento di gratitudine per i doni ricevuti nella nostra vita. Il passaggio di don Bosco ci ricorda, con la sua presenza straordinaria, che siamo tutti chiamati alla santità. Dentro il carisma del “sacerdote dei giovani” c’è la sapienza della storia».
Il sindaco Bonanno, porgendo il saluto della città, ha sottolineato l’impegno educativo dei salesiani in Città e la straordinaria vicenda umana di don Bosco. «Ci richiama a custodire la vita e a coltivarne il senso in una costante e riflessiva azione educativa».
«È significativo che questo pellegrinaggio avvenga oggi – ha affermato sr. Furnò -, in un tempo contrassegnato da incertezza e difficoltà. Anche don Bosco è vissuto in un tempo di grandi cambiamenti. Lui era lì dove nascevano le attese dei giovani. Ci ha insegnato un metodo e ci ha trasmesso la passione per la gioventù. Questo è il modo della Chiesa di stare nel mondo, con amore e profezia».
Alle 8.30 la Cattedrale si è riempita dei colori degli alunni delle scuole.
«Il mondo ha bisogno di essere richiamato. Ma non nel senso del rimprovero. Questo non serve – ha concluso don Zavattieri -. Ha bisogno di essere richiamato, nel senso d’essere invitato a una nuova assunzione di responsabilità. I Santi ci richiamano a dire il nostro sì per il mondo e per la vita. Senza ripiegamenti in se stessi, ma con la certezza che ci viene dalla parola di Gesù».
Alle 10.20 l’urna di don Bosco ha lasciato Caltagirone per raggiungere Palagonia, dove ancora in un clima di festa è stato accolto da un migliaio di persone, in Via Vittorio Emanuele e in Piazza Garibaldi.
«Da laico – ha detto il sindaco Valerio Marletta – riconosco che questo è un bel momento per Palagonia e per i nostri giovani».
L’urna del Santo è stata poi ospitata nella Chiesetta dell’Istituto San Giuseppe delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice dove, alle ore 11.00 don Piero Sortino, parroco della Parrocchia Madonna di Trapani, ha presieduto la Celebrazione eucaristica.
«Vogliamo affidare oggi a don Bosco non solo i nostri giovani, ma l’intero mondo del lavoro – ha detto don Sortino -. Il suo carisma vive ancora nella Chiesa dei giovani».
A Palagonia sono stati numerosi i momenti culturali e gli incontri proposti dalla comunità salesiana.
«L’attesa di questi giorni è stata ben ricompensata da questo momento di fede e di gioia – ha detto sr.  Nunziatina Cirami, direttrice dell’Istituto San Giuseppe -. Auspichiamo che il passaggio di don Bosco rilanci nella comunità ecclesiale e civile una nuova stagione di impegno educativo per i giovani. Sia davvero un colpo d’ala!».
Alle 13.00 il saluto al Santo e la partenza dell’urna per raggiungere Bronte e Biancavilla.

13 novembre 2013