Caltagirone. Festa della Madonna di Conadomini. Maria modello del vero discepolo

CALTAGIRONE – La Parrocchia Maria SS.ma del Monte si prepara alla celebrazione della Festa di Maria SS.ma di Conadomini.
«È un momento nel quale si esprime l’attenzione e la pietà popolare per la Madre del Signore – afferma S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone -. Attorno a Maria il Popolo di Dio si raduna quasi naturalmente. È un legame forte che anche la nostra tradizione familistica esprime nel legame non solo la madre terrena, ma anche con la Madre del Cielo. Credo che sia un’occasione per riscoprire in Maria il modello del discepolato, dell’ascolto e dell’accoglienza della Parola».
Oggi, vigilia della festa, alle ore 20.00, mons. Peri presiederà i Primi Vespri, con la partecipazione delle Autorità cittadine.
Domani, 31 maggio, giorno della solennità, le Messe saranno celebrate alle ore 8.30, 10.30 e 17.45.
Il Vescovo presiederà il Pontificale alle ore 10.30 con la partecipazione del Clero diocesano e delle Autorità cittadine.
Alle ore 19.00, suggellando la ricorrenza del primo centenario dell’Incoronazione della Conadomini, e concludendo i festeggiamenti, la Sacra Immagine della Madonna sarà portata in processione per le vie della Città.
«Attorno a questa festa – continua il Vescovo – si ricostruiscono le trame della tradizione e della sensibilità popolare, non solo nell’espressione della venerazione, ma anche della carità. Spero che questi sentimenti possano essere conservati ed attualizzati, per poter essere espressi in forme di accoglienza e di attenzione per i poveri ed i più bisognosi. Mi auguro che il ricordo della Madre possa svegliare in noi figli la fedeltà a Cristo Gesù».
La devozione del popolo calatino alla Conadomini ha radici lontane. Nel 1644 il Senato la proclamò compatrona della città, incrementandone così il culto, tant’è che la festa, celebrata in suo onore, coinvolge la città ed in particolare il mondo agricolo, che la venera con l’appellativo di “Madonna del pane”.
«Maria è colei che ha creduto per prima – aggiunge il parroco don Salvatore Corbino -, e per noi tutti diventa una guida, una maestra in questo percorso di crescita nella nostra umanità e nella nostra fede».
È il mondo agricolo che, tra fede e folklore, rende la festa particolarmente solenne con l’offerta dei doni della terra, che viene fatta al termine del cosiddetto “corteo della rusedda” (svoltosi il 25 maggio), una pianta profumata (cisto) raccolta nel bosco di San Pietro e portata, con mezzi agricoli, fino alla Chiesa della Conadomini.
Quest’anno, per la speciale occasione celebrativa, la festa è stata arricchita con la presenza del reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, ospitato nell’ex Matrice dall’8 al 10 maggio.

30 maggio 2013