CALTAGIRONE – Si è svolta ieri, giovedì 26 giugno, a partire dalle ore 18.00, presso l’auditorium Giovanni Paolo II, l’assemblea pastorale diocesana sul tema: “Come iniziare alla vita cristiana, oggi”.
Nell’anno pastorale 2013-14 la Chiesa calatina ha avviato un percorso di confronto e di discernimento sul rinnovamento dell’iniziazione cristiana con i presbiteri. A partire dall’anno pastorale 2014-15 verranno coinvolte nel progetto tutte le comunità parrocchiali.
Ha aperto i lavori dell’assemblea mons. Peri.
«Il lavoro sull’iniziazione cristiana – ha detto il Vescovo – riguarda la programmazione pastorale diocesana, quindi non si tratta di recuperare modelli astratti e universali, ma di studiarli e applicarli concretamente alla nostra realtà».
Subito dopo, così come previsto nell’ordine dei lavori, don Piero Sortino, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, è intervenuto sul tema “Il ripensamento dell’iniziazione cristiana nel clero diocesano”.
Nel suo intervento don Sortino si è concentrato su sei punti: proporre la fede, più che pensarla come presupposta; valorizzare il rapporto fra verità e amore; promuovere la comunità come soggetto dell’iniziazione cristiana; rivolgere particolare attenzione alle diverse età; sottolineare la dimensione catecumenale del percorso di iniziazione cristiana; potenziare la formazione dei catechisti.
«È necessario un coinvolgimento attivo dei genitori nel cammino di fede dell’iniziazione cristiana dei loro figli – ha detto don Sortino -. La proposta di un cammino di fede con le famiglie è, pertanto, una delle espressioni più qualificate di una vera catechesi degli adulti».
Per il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano occorre «recuperare con forza la prospettiva di un cammino che non si esaurisce nella preparazione alla celebrazione dei sacramenti, che pure è essenziale, ma che si pone come meta la maturazione di una mentalità di fede».
Soffermandosi, poi, sul protagonismo della comunità ecclesiale, don Sortino ha ribadito: «Tutte le realtà della comunità prendano a cuore l’iniziazione cristiana e intendano il processo di rinnovamento della catechesi come processo di rinnovamento della comunità. Nello stesso tempo, bisogna superare la tentazione del disfattismo per partito preso, come se il ritorno al passato fosse migliore del presente».
Il secondo contributo in assemblea, come indicato in programma, è stato di don Gianni Zavattieri, vicario generale, che ha illustrato una “Sintesi dei laboratori attivati negli incontri vicariali del clero”.
Ha concluso i lavori mons. Peri che ha presentato gli orientamenti pastorali per il percorso di rinnovamento dell’iniziazione cristiana, in vista del Convegno pastorale diocesano del 25 e 26 settembre 2014.
Ricordando che l’elaborazione di un progetto di rinnovamento dell’iniziazione cristiana interessa un tempo lungo, il Vescovo ha indicato le priorità metodologiche e i contenuti essenziali per l’elaborazione di un programma.
«Penso a questo tempo che ci siamo dati – ha detto – come un’opportunità di conversione pastorale che conduca, innanzitutto, a un cambiamento di mentalità: puntiamo a ridare l’anima, lo spirito, la vitalità alle cose che facciamo».
Mons. Peri ha ribadito la scelta di «passare da una pastorale sacramentale, attendista, ad una prassi attiva, all’evangelizzazione, alla missionarietà di una Chiesa in uscita, verso la città degli uomini, verso le case, i luoghi concreti, periferici e non della vita, delle persone».
Ha quindi aggiunto: «Il contenuto principale del rinnovamento dell’iniziazione cristiana, al quale pensiamo, è la vita, la vita cristiana, quindi le persone, la loro unicità, la storicità della loro esistenza, l’incarnazione in uno spazio e in un tempo. L’iniziazione cristiana deve diventare occasione di iniziare alla vita cristiana e per farlo bisogna prendersi cura della famiglia, della parrocchia quale famiglia di famiglie».
27 giugno 2014