CALTAGIRONE – Sabato 28 giugno, alle ore 19.00, con la solenne liturgia di dedicazione della Chiesa e dell’altare, S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, restituirà ai fedeli la Chiesa parrocchiale di San Pietro.
«È un motivo di gioia, prima di tutto per i fedeli che attorno a questa Chiesa hanno trovato, nel corso del tempo, la loro identificazione, la loro storia, la loro identità – afferma mons. Peri -. È un motivo di gioia anche per la città e la Diocesi. Una volta riedificate le mura, la comunità punti ad avere un radicamento ancora più forte e convinto in Cristo, per offrire una testimonianza convinta e convincente del Vangelo del Signore».
In occasione della riapertura al culto della Chiesa parrocchiale, è prevista anche l’uscita straordinaria di San Pietro, conosciuto di solito come San Pietro della “Giunta”, simbolo di una comunità parrocchiale che gioisce e ringrazia il Signore per il ritorno nella Chiesa nella quale ha vissuto i momenti significativi della propria fede.
La Chiesa di San Pietro fu chiusa al culto per la prima volta nel dicembre 1996, dopo qualche anno dal terremoto del 1990, noto come il terremoto di Santa Lucia: le crepe createsi in quella occasione causarono delle infiltrazioni di acqua che provocarono un cedimento strutturale del tetto e della volta centrale.
Dopo i primi essenziali lavori di messa in sicurezza, eseguiti nell’ambito delle misure di legge a favore delle zone colpite dal terremoto, la Chiesa fu dapprima riaperta nel 2000 e poi nuovamente chiusa al culto dopo qualche anno a causa di infiltrazioni d’acqua dalla cupola sull’abside e della pericolosità della torre campanaria.
Il progetto di restauro redatto dalla Protezione Civile ha permesso i lavori di consolidamento della torre campanaria, la copertura della cupola, il restauro della volta con i dipinti di Giuseppe Vaccaro, il recupero dei decori interni e degli stucchi e la dipintura totale, ad esclusione dell’abside.
A tutto ciò, grazie a cospicue donazioni parrocchiali, si sono aggiunti: il progetto di restauro della facciata e la coloritura degli intonaci esterni, la dipintura dell’abside e il recupero degli affreschi dei quattro evangelisti. Infine negli ultimi anni, grazie alla generosità dei parrocchiani e ad un finanziamento della Conferenza episcopale italiana (Cei), è stato possibile il ripristino dell’impianto elettrico e dell’impianto audio, la collocazione di un ambone e di un nuovo altare secondo le norme liturgiche e infine la ristrutturazione dei locali della sagrestia.
«Dopo tanti anni di lavoro – spiega il parroco don Luciano Di Silvestro – siamo finalmente giunti al momento della riapertura della Chiesa. Il restauro dell’edificio e l’adeguamento del presbiterio secondo le norme liturgiche con un nuovo altare, ambone e sede presidenziale, hanno reso ancora più bella e dignitosa la nostra amata Chiesa. Auspico che tutto questo possa favorire la crescita della nostra fede attorno alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, e che la Chiesa di San Pietro possa tornare ad essere un tempio di preghiera e di rinnovamento spirituale».
Don Di Silvestro esprime inoltre la sua riconoscenza a tutti coloro che hanno contribuito al restauro della Chiesa e, in particolare, ai parroci che lo hanno preceduto. «Se il 28 giugno potremo riammirare la nostra Chiesa dopo anni – afferma -, il merito va anche a mons. Santino Cantaro, a don Giacomo Scarlatella, a don Salvatore Corbino e don Salvo Millesoli».
La comunità parrocchiale si è preparata all’evento durante tutto il mese di giugno, con momenti liturgici, attività culturali e ludiche.
A partire dal 1° giugno i sacerdoti che hanno guidato la Parrocchia hanno presieduto, nei quartieri, le celebrazioni eucaristiche. Numerose sono state anche le occasioni di incontro, che hanno vivacizzato le giornate, dedicate a bambini, adulti, cultori dell’arte, amanti dello sport o della musica.
26 giugno 2014