CALTAGIRONE – Nella memoria collettiva della città di Caltagirone, l’eredità di don Bosco ha radici profonde, che evocano tempi ormai lontani, ma ricchi del ricordo di frementi fervori giovanili attorno allo storico oratorio di Sant’Agostino, che fino agli anni Sessanta ha coinvolto intere generazioni.
Anche se il ricordo dei Padri Salesiani appartiene ormai alla memoria delle generazioni di una certa età, il carisma di don Bosco vive ancora e trova continuità nella presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice (le Salesiane), che celebrano quest’anno il cinquantesimo anniversario della loro presenza e del loro servizio nella sede di Via Portosalvo, dove si trasferirono dalla primitiva sede di Via Roma.
La loro attività educativa e pastorale, rivolta come sempre al mondo dell’educazione dei fanciulli e dei giovani, come vuole il carisma del Fondatore, è un riferimento certo e significativo per le nuove generazioni, chiamate a vivere un tempo più complesso e problematico per la loro formazione umana e cristiana.
Un ricco programma di iniziative è stato predisposto dall’Istituto Maria Ausiliatrice per celebrare tale evento nella prossimità della festa liturgica di San Giovanni Bosco e che avrà poi un seguito nel decorso dell’anno. Meritano particolare attenzione le due Tavole rotonde previste per lunedì 30 gennaio sulle problematiche giovanili: alle ore 10.30 la tavola rotonda dal titolo “Don Bosco è con noi” e alle ore 17.30 “L’educazione è cosa di cuore”.
Giorno 31, festa liturgica di San Giovanni Bosco, una processione con il simulacro del Santo si recherà dall’Istituto di Maria Ausiliatrice alla Parrocchia San Giovanni Bosco, che con la famiglia Salesiana condivide l’eredità dell’Apostolo dei Giovani, e che ha predisposto, a sua volta, un ricco calendario di appuntamenti liturgici, spirituali e espressivi di una vitalità nuova di una fede che ha bisogno di nuovi slanci e nuovi linguaggi.
«Celebrare oggi la festa di don Bosco – dice don Davide Paglia, Parroco della Comunità di S. Giovanni Bosco – richiede la capacità di riappropriarci del linguaggio simbolico della festa e di ribadire con coraggio la necessità di sviluppare un percorso educativo, un sistema “aperto”, per dare “vita buona e bella in abbondanza”, non solo ai giovani, ma ad ogni generazione. È la vita buona e bella, felice e abbondante che questa nostra comunità intende vivere e promuovere attraverso l’esempio di don Bosco, ponendo attenzione ai segni dei tempi e alle dimensioni fondamentali della persona umana aperta al trascendente, chiamata ad interagire con altre persone e a costruirsi continuamente in un ambiente ricco di stimoli e di proposte. Resilienza, reciprocità, inclusione, educomunicazione possono essere considerate vie di attualizzazione del metodo educativo di don Bosco; modalità opportune per rigenerare la società con le migliori energie dei giovani, per creare quella cultura del dialogo a cui richiama costantemente Papa Francesco. Il fare festa diventa per una comunità un atto unificante, capace di coniugare simbolicamente nei segni posti, il passato, il presente e il futuro. Festeggiare “insieme” aiuta a ritrovare i fondamenti ultimi della partecipazione comune alle vicende della storia, e spinge a riscoprire le ragioni dell’unità e del progresso di una comunità».
La sera del sabato 28 si svolgerà, nei locali della parrocchia, un Festival di Band musicali. Domenica 29, alle ore 16.30 il Corpo Bandistico V. Cutelli di Chiaramente percorrerà le strade del quartiere. Lunedì 30, alle ore 16.00 si terrà la Celebrazione del Sacramento dell’Unzione degli Infermi e alle ore 19.00 la Celebrazione Eucaristica in occasione del 1° anniversario di Ministero pastorale del parroco. Martedì 31, alle 12.30 sarà offerto un pranzo di solidarietà e alle 18.00 i festeggiamenti culmineranno nella solenne Celebrazione presieduta dal Vescovo, con la partecipazione del clero cittadino e delle autorità civili. A concludere la festa, uno spettacolo pirotecnico e una degustazione di legumi con intrattenimento musicale della Calatina Band.
26 Gennaio 2017