CALTAGIRONE – La celebrazione d’inizio della Quaresima, che si svolgerà mercoledì 1 marzo con il rito delle Ceneri, è il richiamo “forte” che ripropone ogni anno la necessità di tornare a Dio “con tutto il cuore”, richiamando noi stessi e gli altri a quel rinnovamento della vita, che, salendo dalla profondità del cuore di ciascuno, si diffonda come olio di speranza sulla realtà, nella prospettiva del Regno. È lo specifico battesimale della vita cristiana.
Se è vero, com’è vero, che tutto il bene e il male del mondo e della storia è seminato alla radice del cuore di ogni uomo, come leggiamo nel Vangelo – “Dal cuore provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie (Mt 15,19) – allora la conversione è davvero l’inizio obbligato dell’unica “rivoluzione” possibile.
«La Quaresima – afferma mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone – è un evento di Grazia da celebrare con devozione e umiltà. Essa viene incontro ancora una volta come dono del Padre, che ama la nostra vita e aspetta pazientemente che i suoi “prodighi figli” decidano di alzarsi ed avviarsi finalmente fiduciosi “incontro al Padre”, per riscoprire la gioia del ritorno a casa, lasciandosi dietro le spalle quello smarrimento del cuore e quella dissipazione della vita che chiamiamo “peccato”».
A Caltagirone il Vescovo presiederà la celebrazione alle ore 20.00, nella Parrocchia Sacra Famiglia in forma comunitaria coi sacerdoti e fedeli della città, perché sia palese lo spessore non solo “individuale” del cammino di conversione a Dio, che comprende sempre il sentimento ecclesiale e l’apertura del cuore ai fratelli nella carità spirituale, morale e anche materiale (“la carità copre la moltitudine dei peccati”, dice la prima lettera di Pietro, 1Pt 4,8), specialmente nei confronti di quelli più disagiati, sofferenti e bisognosi, o comunque segnati dalla fatica e dall’angoscia del vivere questa stagione storica così problematica, piena di angosce e paure per l’incertezza del futuro.
Con l’inizio del tempo di Quaresima, che quest’anno ha come tema, indicato dal Papa, “La Parola è un dono. L’altro è un dono”, prende il via anche il percorso diocesano della Quaresima di Carità 2017.
«La Quaresima di Carità che ci apprestiamo a vivere, – afferma don Luciano Di Silvestro, direttore della Caritas diocesana – ci introduce ad una responsabile riflessione attraverso un chiaro messaggio che prende spunto dalla parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro (cf Lc 16, 19-31). Papa Francesco, partendo dall’ascolto e dalla meditazione assidua della parola, ci ricorda che l’altro è un dono, e anche il povero che sta alla porta e bussa non è un fastidioso ingombro, ma un continuo appello alla conversione. La parola ci interpella e ci invita ad aprire la porta del nostro cuore».
La Quaresima di Carità di quest’anno vuole rappresentare l’occasione per guardare l’altro, non più come un problema da affrontare ma come una risorsa da scoprire e valorizzare che viene orientata ad attivare processi integrati di liberazione. Il ricavato delle offerte, che saranno consegnate al Vescovo durante l’offertorio della Messa Crismale del Giovedì Santo, servirà ad istituire, attraverso il progetto denominato “I cantieri della reciprocità”, l’avvio di borse lavoro con forme contrattuali, come misura di sostegno al reddito per rispondere non solamente ai bisogni personali ma per dare anche risposte condivise con la comunità a cui si appartiene, promuovendo processi di partecipazione e cittadinanza attiva.
27 febbraio 2017