Porte aperte ai piu’ piccoli al Museo diocesano

CALTAGIRONE – Al via i Laboratori didattico-artistici al Museo diocesano di Caltagirone.
Ad inaugurare l’Aula didattica sono stati ieri gli alunni delle classi IV A e IV B della Scuola Primaria “Principe di Piemonte” dell’Istituto Comprensivo “E. Drago” di Messina, accompagnati dai docenti e dalla preside prof.ssa Giusy Scolaro.
Hanno accolto i giovani ospiti il direttore del Museo diocesano, don Fabio Raimondi, e il personale.
«Pensiamo al Museo – afferma don Raimondi – come un veicolo per lanciare nuove sfide di crescita culturale e sociale e per intraprendere percorsi che valorizzino idee nuove e progetti nuovi. Non solo quindi un contenitore di conservazione, ma anche un volano a servizio del genio dell’intera Diocesi».
Fra le attività offerte dal Museo e che mirano tutte alla sensibilizzazione del mondo delle nuove e vecchie generazioni, alla comprensione del linguaggio artistico e alla fruizione della bellezza estetica e della dimensione etica e spirituale, l’Aula didattica si fa apprezzare per lo specifico percorso rivolto ai più giovani.
Così dopo il corale saluto d’accoglienza che ha visto i giovanissimi visitatori coinvolti in un bans iniziale, è stata vissuta un’intera giornata al Museo nel gioco, nella fantasia, nell’arte sacra, nella conoscenza ed espressione di sé.
I ragazzi sono stati guidati all’analisi artistica attraverso il gioco, il problem solving, il brainstorming ed altro.
Il “gioco della rete delle relazioni” ha permesso di impostare i lavori della giornata sulla dimensione positiva della collaborazione.
Il gruppo, poi, diviso in due squadre ha vissuto, alternandosi, due importanti momenti di formazione. Nella prima attività, gli alunni, seguendo le indicazioni del “Pastorale Speciale”, sono andati per le vie della cripta e poi della quadreria, tra oggetti per la liturgia e quadri, alla ricerca dei pezzi perduti di un grande forziere. La seconda attività li ha visti immersi nell’ascolto delle proprie emozioni e nella manualità, per dare ad esse, attraverso l’argilla, una forma. Il racconto di come i calatini, nel corso dei secoli, hanno saputo imprimere all’argilla forme e colori, ha avvalorato questo momento di creatività.
Le due squadre, successivamente, si sono incontrate nella Cappella neogotica del Museo e hanno riunito i pezzi trovati durante la caccia al tesoro al Museo. Come per incanto il forziere è stato ricomposto in un grande puzzle e la chiave ritrovate nei pressi della tavola fiamminga del XV secolo, probabilmente del famoso pittore Vrancke van der Stockt, raffigurante Il Trono della Grazia, il Giudizio Universale e lo Spasimo della Vergine”, ha permesso l’apertura dello stesso.
I bambini, che attendevano impazienti, hanno trovato un grande “tesoro”: delle matite con le quali disegnare la loro bella storia e la bella storia del mondo. Ognuno, infine, ha ottenuto una parte di tale tesoro: tante matite e segnalibri.
Il progetto di sviluppo dell’Aula didattica e dei Laboratori è stato condotto da tre esperte calatine, Antonella Ferrisi (pedagogista), Monia Astuto (pedagogista), Maria Pina Di Giacomo (esperta in comunicazione della cultura).
«I percorsi realizzati sono ricchi di arte, di storia e di sollecitazioni ed introducono alla scoperta delle potenzialità di trasformazione e di cambiamento della realtà insite nel linguaggio dell’arte e della bellezza – afferma Ferrisi -. Ci auguriamo che saranno numerose le scolaresche ed i gruppi che vorranno vivere questa esperienza».
Il gruppo di lavoro ha articolato le singole azioni puntando in particolare a favorire nei giovani la conoscenza di sé, delle proprie emozioni e dell’altro; e a sviluppare il pensiero creativo.
Il percorso offre diversi spunti di riflessione artistica, creativa, etica, esistenziale che attraverso la ricognizione di gruppo permettono di tracciare importanti piste di crescita.
L’esperienza di osservazione, riflessione e progettazione è ulteriormente avvalorata dal Laboratorio artistico, nel quale l’ascolto delle proprie emozioni, la loro associazione a specifiche forme e colori e l’espressione del proprio sentito attraverso una produzione artistica, rappresentano una ulteriore occasione di formazione.

9 maggio 2013