Notizie dalle Parrocchie. Scordia: presentato il nuovo fregio pittorico nella chiesa di S. Domenico Savio

In occasione del XX anniversario della consacrazione della chiesa parrocchiale di S. Domenico Savio a Scordia, il 23 settembre 2015, è stato presentato ufficialmente il nuovo fregio pittorico absidale “Esaltazione della santità giovanile” del pittore modicano Daniele Iozzia.

Alla conferenza di presentazione, che ha avuto luogo, alle ore 18.00, alla presenza di un folto pubblico di fedeli e di personalità invitate per l’occasione, provenienti dalle provincie di Ragusa, Siracusa e Catania, sono intervenuti il vescovo di Caltagirone, Mons. Calogero Peri, l’autore stesso dell’opera, dott. Daniele Iozzia, la prof.ssa Mirella Roccasalva, esperta di iconologia, e don Fabio Raimondi, direttore dell’ufficio regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici, moderatore degli interventi è stato il parroco don Matteo Malgioglio.

Il vescovo ha introdotto la conferenza dicendo che i muri e le pietre della chiesa, pur definendo lo spazio destinato alla liturgia e alla preghiera, da soli non riescono a esprimere tutto il mistero che in essa si celebra, e che la realizzazione di questo fregio pittorico, così ricco di colore e di calore, arricchendo lo spazio liturgico, lo mette nelle condizioni di diventare più accogliente, leggibile, e più capace di nutrire la spiritualità dei fedeli.

Il dott. Iozzia, autore del fregio, ha messo in evidenza che sin dai primi contatti col committente e ideatore dell’opera, il parroco don Malgioglio, non ha mai pensato che questa opera fosse soltanto sua, ma della comunità, e per questo è stato sempre disponibile ad accogliere tutti i suggerimenti, le correzioni e le revisioni proposte in corso d’opera. Ha spiegato che, nonostante oggi nell’arte sacra prevalga lo stile contemporaneo – ossia, astratto e individualista – il linguaggio scelto per i soggetti è quello figurativo classico, lo stile usato nell’arte sacra degli ultimi 450 anni, e per questo, grazie al suo sforzo di esaltazione della figura umana, immediatamente comprensibile a tutti. Anche nel caso dei soggetti è stata fatta una scelta precisa, mettere in dialogo figure di santi, antichi e contemporanei, che oltre alla giovane età avessero in comune anche la spiritualità: S. Lorenzo, S. Agnese, S. Lucia, S. Agata, S. Teresa di Lisieux, S. Luigi Gonzaga, S. Maria Goretti, S. Domenico Savio. L’autore ha inoltre motivato la sua scelta di collocare un crocifisso tridimensionale al centro della composizione: se le immagini dei santi dipinte sullo sfondo appartengono al cielo, il Crocifisso glorioso, parzialmente dorato, è invece messo in relazione allo spazio reale, quindi alla vita dei fedeli, alla loro storia concreta. Si è soffermato infine su alcuni aspetti tecnici dell’opera, un olio su tela applicato su telaio, spiegando come siano state superate le numerose difficoltà, grazie allo studio attento delle soluzioni migliori e alla competenza degli artigiani locali.

La prof.ssa Roccasalva è entrata dentro gli aspetti iconologici dell’opera, esaltandone le qualità cromatiche, di luce e di calore. Ha spiegato che in questo fregio si realizza una vera iconostasi, sebbene alla maniera “occidentale”, ossia una parete rivestita di immagini sacre con la funzione di rappresentare la città dei santi in dialogo con la città terrena nel momento in cui si celebra l’Eucaristia. Il movimento verso il centro, il rapporto fra le figure, la coerenza degli attributi iconografici, sono tutti elementi che rendono la composizione capace di trasmettere forti emozioni, e di nutrire la fede del popolo.

Infine, don Raimondi, ha sottolineato che l’iniziativa può dirsi felicemente riuscita proprio perché frutto di un lavoro di gruppo e non di un solo artista, e in questo senso prettamente “ecclesiale”. Ha inoltre evidenziato che, nonostante il linguaggio classicista, l’opera resta sempre contemporanea, perché riflette inevitabilmente l’ambiente in cui l’artista vive, come dimostrano le acconciature dei santi. Ha infine auspicato che anche altrove possano sorgere iniziative simili, e che l’arte e l’architettura sacra torni a parlare a tutti, e non solo a un ristretto pubblico di esperti.

Alla conferenza di presentazione ha fatto seguito la celebrazione della S. Messa presieduta dal vescovo, durante la quale sono state benedette le nuove immagini del fregio pittorico.

Gioia e gratitudine sono emerse dalle parole del parroco, don Matteo Malgioglio, alla fine della celebrazione: «quest’opera non solo rappresenta ed esalta la nostra fede nella comunione dei santi, ma è il frutto di quella comunione fra gli uomini che si chiama “amicizia”; senza questo lavoro di squadra, infatti, la passione e la generosità di tanti amici, non sarebbe stata possibile».

(Francesco Amato)