Lettera aperta del Vescovo a Renzi e Crocetta

CALTAGIRONE – «Le difficoltà economiche e sociali, l’assenza di prospettive di crescita e sviluppo, la mancanza di lavoro, la solitudine delle famiglie nell’affrontare il dramma della casa e del sostentamento quotidiano, il divario tra i tempi della politica e le risposte alle varie emergenze, sono problematiche che investono tutto il territorio nazionale, ma che da noi assumono un’amplificazione maggiore per i motivi che sempre hanno segnato la differenza tra le aree del paese».
Con queste parole S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, introduce la sua lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Regione, per chiedere interventi a sostegno del territorio e dei cittadini più deboli della popolazione.
La nota – sottoscritta da tutti i sindaci dei Comuni del Calatino e dai deputati regionali Gino Ioppolo, Nello Musumeci, Concetta Raia; dai deputati nazionali, Giovanni Burtone e Fabio Porta; e dal senatore Giuseppe Compagnone – è stata condivisa nell’ambito degli incontri, promossi dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il Lavoro (direttore don Tino Zappulla), che mons. Peri ha avuto con gli amministratori locali e i rappresentanti istituzionali del Calatino a partire dallo scambio d’auguri in occasione della Santa Pasqua di quest’anno.
«In qualità di Pastore della Chiesa locale – afferma il Vescovo nella nota -, ritengo che la coerenza, la spiritualità, la preghiera, il servizio ministeriale, non sono solo valore fondante per la vita ecclesiale, ma anche forza morale per un territorio che cerca la sua crescita e chiede gesti concreti di speranza».
«Partire dagli “ultimi”». È questa l’accorata esortazione che mons. Peri rivolge al premier Renzi e al presidente Crocetta. «Fino a quando non prenderemo atto del dramma di chi chiede il riconoscimento effettivo della propria persona, del proprio lavoro, della propria famiglia, non metteremo le premesse necessarie ad un nuovo cambiamento sociale».
Il Vescovo chiede nuove politiche sociali per i più deboli e gli emarginati, che siano accompagnate da adeguate risorse economiche.
«Non è possibile lasciare da soli i Comuni nell’affrontare le tante e complesse emergenze: anziani, disabili fisici e psichici, minori sottoposti a provvedimenti del Tribunale, minori stranieri non accompagnati, nuclei familiari in difficoltà, stranieri che vagano per le nostre città alla ricerca di tutto. Alle competenze dei servizi in capo agli Enti locali occorre affiancare investimenti che consentano di pianificare e progettare politiche sociali non di tipo assistenziale, ma di promozione della persona, di inclusione e di recupero».
Nella sua analisi mons. Peri esamina altre tre criticità.
La prima è l’assenza di lavoro.
«La crisi in corso non si risolverà a breve, né si possono attendere soluzioni miracolistiche – si legge nella nota -. Alcune opportunità tuttavia non possono essere disattese e lasciate in balia di proclami elettoralistici». La richiesta del Vescovo si rivolge alla riapertura dei cantieri di servizio per disoccupati e al completamento dei lotti della Libertinia-Caltagirone.
«Si tratta di interventi – scrive mons. Peri – che, a causa della farraginosa burocrazia di cui soffrono le istituzioni, non sono partiti, impedendo, ai tanti aventi diritto, di ricevere dalle istituzioni una boccata d’ossigeno nell’affrontare la fatica quotidiana del vivere con dignità e rispetto».
Il Vescovo e i sindaci si soffermano anche sui problemi che attanagliano l’agricoltura.
«Chiediamo alle istituzioni tutte di farsi carico, in tempi rapidi, di indispensabili e urgenti interventi a sostegno dei produttori, alle prese con continue sofferenze economiche, le quali incidono sulla tenuta delle aziende, molte delle quali costrette a chiudere».
Terzo tema affrontato riguarda le infrastrutture e la viabilità.
Nella lettera aperta si chiedono: infrastrutture per il territorio, il potenziamento ferroviario della tratta Catania-Caltagirone, il ripristino della ferrovia che collega Caltagirone alla città di Gela, rappresentando non solo «opportunità di lavoro, ma anche possibilità di miglioramento delle condizioni di vita di chi è costretto a viaggiare».
Assicurando la presenza e l’impegno della Chiesa diocesana e mettendo a disposizione competenze e volontà nell’affrontare e risolvere i problemi accennati, mons. Peri rivolge in ultimo il suo appello a ciascun attore istituzionale coinvolto, affinché «per le responsabilità di propria competenza, ci si metta a servizio di un autentico bene comune, della solidarietà, della giustizia sociale e della corresponsabilità».

21 agosto 2014