La preghiera del Vescovo: “Chiediamo a Dio di darci occhi di Pasqua per vedere nel dolore un movimento verso la speranza”

«Questa è la Notte Santa. È la notte più importante nella storia del mondo, e deve diventare la notte più importante nella nostra vita, perché ci introduce al Giorno che Dio ha fatto per noi. Di fronte alla grandezza di questo giorno a noi viene chiesto solo di rallegrarci».
Ha introdotto così, S.E. mons. Calogero Peri, l’omelia della Veglia di Pasqua, celebrata ieri sera in Cattedrale a partire dalle 22.30.
«In questa notte – ha continuato – si sono confrontati la luce di Cristo con tutto ciò che è negativo, il concentrato del male, dei venerdì santo della vita che volevano essere definitivi nella nostra storia. Tutto ciò è stato sconfitto. Alla notte è seguito un nuovo giorno!» .
Ha poi aggiunto, esortando ad un nuovo impegno ecclesiale innanzi alle sfide che il mondo presenta ed alle strutture di peccato radicate nel nostro tempo: «Chiediamo a Dio, in questa notte, di darci occhi di Pasqua per vedere nella sofferenza, nel dolore, nella malattia, un movimento verso la speranza, verso la luce; chiediamo a Dio di darci occhi di Pasqua per vedere nell’opacità che ci circonda, il movimento di un’esperienza nuova; chiediamo a Dio di darci occhi di Pasqua affinché questa notte diventi centrale nella nostra vita».
Ha, quindi, concluso porgendo il suo augurio: «Fratelli, che la morte non abbia più potere su di noi».
Oggi, Domenica di Pasqua, il Vescovo presiede il solenne Pontificale, in Cattedrale, alle ore 11.00.