Il Vescovo ordina tre nuovi diaconi

CALTAGIRONE – Sabato 16 novembre, alle ore 19.00, in Cattedrale, S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, ordinerà diaconi gli accoliti:
Jonathan Astuto, 28 anni, della Parrocchia San Giovanni Bosco di Caltagirone;
Luca Berretta, 25 anni, della Parrocchia San Giuseppe e Maria SS.ma delle Grazie di Mirabella Imbaccari;
Marco Casella, 25 anni, della Parrocchia Sant’Agrippina di Mineo.
Ognuno di loro è alunno del Seminario vescovile ed ha completato gli studi in teologia presso l’Istituto teologico San Paolo di Catania.
«Il diaconato impegna alla sequela di Gesù – afferma mons. Peri – in atteggiamento di umile servizio, che non si esprime soltanto nelle opere di carità, ma investe e modella tutto il modo di pensare e di agire. È questa la realtà più profonda, spirituale, del ministero diaconale. Invito quindi la comunità diocesana a unirsi con me in preghiera, affinché Jonathan, Luca e Marco possano fare esperienza di questo dono di grazia. Siano non solo servi di Dio, ma anche servitori dei fratelli».
Il diacono è il ministro che ha ricevuto il primo grado dell’ordine sacro e che condivide con il vescovo e i presbiteri il servizio dell’annunzio del Vangelo, della santificazione attraverso i sacramenti e dell’animazione della carità della comunità ecclesiale.
«Nella Chiesa e nel mondo – spiega Berretta – i diaconi sono il segno sacramentale di Cristo servo: che non è venuto nel mondo per essere servito, ma per servire e dare la sua vita per esso. È questa la dimensione ministeriale propria del diacono. Servizio reso al Signore e alla comunità cristiana, nella liturgia, nella catechesi, nella carità verso i poveri e i più deboli».
Il diacono ha la facoltà di amministrare il battesimo e assistere a nome della Chiesa il matrimonio; è ministro ordinario della comunione ed esercita il ministero della Parola. Inoltre può impartire benedizioni e presiedere il rito delle esequie e altre liturgie fuori della Messa.
«Oggi viviamo in un contesto culturale in cui è facile smarrire il senso profondo della vita – afferma Astuto -. Il diaconato, indica non solo alla Chiesa, ma alla società, un cambiamento di mentalità, una conversione al servizio. C’è, infatti, più gioia, nel donare che nel ricevere. Sperimentando la vita come dono e non come possesso, e il servizio al prossimo anche come cura di se stessi, si apre una nuova visione della vita».
A differenza dei diaconi permanenti, per Astuto, Berretta e Casella, si tratta di una tappa di passaggio verso l’ordinazione presbiterale. Connesso con l’ordinazione diaconale è il dono e  l’impegno di vivere in perfetta e perpetua continenza il proprio celibato.
«Ci apprestiamo a vivere una tappa fondamentale per la nostra crescita umana e spirituale – dichiara Casella -. Siamo seminaristi in cammino verso il presbiterato. Questo cammino è molto forte, ha diverse tappe. La penultima è l’ordinazione diaconale. Per noi si apre a questo punto un tempo nuovo che ci viene donato e che ci introdurrà a una nuova fase della nostra formazione, quella pastorale per iniziare a vivere la dimensione bella del ministero».
I nuovi diaconi svolgeranno il loro ministero a servizio di tre comunità parrocchiali: Astuto, presso la Parrocchia Sacra Famiglia di Caltagirone; Berretta, presso la Parrocchia San Giuseppe di Ramacca; Casella, presso la Parrocchia San Giovanni Bosco di Caltagirone.

14 novembre 2013