SAN CONO – Per molti la festa del Natale arriva quasi d’improvviso. Dicono: “quest’anno non ce ne siamo neanche accorti” e allora corrono per acquistare qualche regalino, pochi per la crisi, e il necessario per preparare il pranzo o la cena dei giorni festivi.
Altri, invece, lavorano settimane prime, per preparare un programma idoneo e che possa far vivere nella comunità quel clima gioioso che le ricorrenze della Natività e di fine Anno portano con loro.
Tra questi certamente ci sono il parroco don Giacomo Girella e i suoi collaboratori che hanno preparato un insieme di iniziative che sapranno galvanizzare l’attenzione della cittadinanza. Tra esse ricordiamo la novena di Natale che ogni sera si celebra nella Chiesa parrocchiale Santa Maria delle Grazie, la realizzazione di un presepe costruito da un artigiano locale con materiali semplici e di uso comune e il saluto del parroco agli alunni e al personale scolastico, preceduto dalla catechesi svolta per ciascuna classe e seguito dalla celebrazione eucaristica.
Il momento più suggestivo sarà quello del presepe vivente che si svolgerà nei giorni 24 dicembre e 6 gennaio.
Per l’occasione l’intero paese assumerà le sembianze di una nuova Betlemme. Infatti tutta la sacra rappresentazione si svolgerà attraverso le strade e le piazze cittadine dove verranno allestite le scene legate alla tradizione natalizia: l’annuncio degli angeli, i re Magi, le lavandaie, il fornaio, il fabbro, il falegname, l’ovile con i pastori, il contadino, il muratore…
«Ogni manifestazione esterna – afferma il parroco – deve servire a far comprendere che la festa del Natale deve essere un momento di grazia e di riconciliazione con Dio. Dio si è fatto uomo, nella persona di Gesù Cristo, per dimostrare il Suo grande amore verso l’umanità che, con il peccato, aveva smarrito la via della salvezza». Armando Casanova, uno degli organizzatori del presepe vivente, ha precisato che “questa iniziativa serve a coinvolgere tutta la comunità per far rivivere il clima natalizio nella gioia e nella serenità familiare”.
Pino Randazzo
20 dicembre 2013