CALTAGIRONE – Sabato 25 maggio, a Palermo, alle ore 10.30, al Foro Italico sarà beatificato don Pino Puglisi, il sacerdote di Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993.
Su questo straordinario evento la Conferenza Episcopale Siciliana è intervenuta con un messaggio nel quale viene letta la vita del Servo di Dio alla luce del suo servizio al Vangelo.
«Il suo ministero sacerdotale – scrivono i vescovi – attento all’uomo e fedele al Vangelo, fu modellato sull’esempio di Cristo, che venne a portare il lieto annuncio della salvezza e a liberare l’uomo da ogni forma di costrizione fisica e di condizionamento morale, restituendogli la dignità di persona e di figlio di Dio. Egli cercò di realizzare quest’opera difficile con privilegiata sollecitudine verso le giovani generazioni, proponendo un cambiamento di mentalità che ha la sua forza nella potenza salvifica del Vangelo, convinto che la Parola di Gesù umanizza la società».
La Beatificazione sarà proclamata dal card. Salvatore De Giorgi, delegato dal Santo Padre, nel corso della Concelebrazione Eucaristica presieduta dal card. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, alla quale parteciperà anche mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone.
«Con la beatificazione di padre Pino Puglisi – afferma il vescovo – sono stati aggiornati alcuni schemi di santità della Chiesa. Il martirio non è più solo una questione di testimonianza della fede, ma è anche testimonianza di vita. È un entrare come fermento nella storia, entrarvi in punta di piedi, avendo la pazienza di partire da lontano, e quindi dai giovani e dai ragazzi, per cambiare la società. Don Puglisi ci porta un messaggio di speranza, che conferma la possibilità d’intervenire in ogni contesto per portare il lievito della speranza, il Vangelo della novità».
Mons. Peri e don Puglisi lavorarono insieme, negli anni Ottanta, al Centro Regionale Vocazioni.
«Don Pino – ricorda il vescovo – non era un grande oratore, ma la sua voce si fece ben udire, ed oggi ancora di più. Non si può far tacere la voce di Dio. Con quello che non ha detto, con quello che non è riuscito a fare, don Pino parla ancora. Mi riferisco, ad esempio, al progetto della chiesa che sarà costruita su un terreno confiscato alla mafia. Quando sembra che il male abbia il potere di interrompere tutto, la pazienza ci dice a chi appartiene la parola e il potere per cambiare la storia».
Tracciando il profilo umano di don Puglisi, mons. Peri, «era un uomo gioioso, sereno, capace di entusiasmarsi per i problemi e di agire con convinzione. Era innamorato del suo sacerdozio. Non pensava di stare interpretando un modello eccezionale di prete, ma di vivere il suo ministero in modo autentico. Il suo sorriso rifletteva il sorriso di Dio sulla storia».
Sull’esempio del futuro Beato mons. Peri esorta, infine, la comunità ecclesiale calatina a «fare della legalità e dell’antimafia non uno slogan, ma una convinzione profonda di coerenza al Vangelo».
23 maggio 2013