Giornata Diocesana delle Famiglie: “Accolti in Famiglia”

RAMACCA – “Accolti in famiglia” è lo slogan della Giornata diocesana delle famiglie che si svolgerà domenica 21 maggio a partire dalle 9.00 nella accogliente comunità di Ramacca.

La giornata, promossa ed organizzata dall’Ufficio Diocesano Famiglia e Vita, prevede circa 600 partecipanti. Ancora una volta, per un giorno, il centro della vita diocesana saranno alcune comunità della cintura del territorio: la periferia diventa centro, il centro diventa periferia!

«Accolti in famiglia – hanno dichiarato l’Assistente don Rocco Todero e i direttori, Enzo e Fortuna Ruggieri – è lo slogan che sintetizza il messaggio che desideriamo inviare a tutte le famiglie della nostra diocesi. La famiglia si rivela come luogo principe dell’accoglienza: la coppia inizia perché l’uno accoglie l’altra nella sua vita e insieme accolgono il frutto dell’amore, i figli. La famiglia cristiana è chiamata inoltre ad ampliare l’orizzonte dell’accoglienza. La mobilità umana, che corrisponde al naturale movimento storico dei popoli, è evento che si presenta come problematico e complesso ma che l’insegnamento evangelico ci presenta come una opportunità da cogliere su più fronti: sia per la famiglia che emigra sia per il Paese che la accoglie».

Alle 9.00 al Parco tematico sono previsti l’accoglienza con il saluto di benvenuto del sindaco e la colazione; alle 10.30 in Piazza Sottotenente Di Fazio, Mons. Calogero Peri presiederà la Celebrazione Eucaristica e a seguire, è previsto l’inizio del cammino che porterà i partecipanti, attraverso le vie di Ramacca, al Centro Sociale dove verrà consumato il pranzo a sacco e dove proseguirà il pomeriggio con uno spettacolo, animato da All Season Animation, in cui verranno presentate diverse storie di accoglienza “ordinaria”: la storia di un’accoglienza vissuta inizialmente con smarrimento e poi sostenuta dal Centro per i Metodi Naturali, da una famiglia di Ramacca a cui è stato diagnosticato il concepimento di un figlio con disabilità; le storie di alcune donne nigeriane, ospiti dello Sprar “Don Rosario Pepe” di Mineo, accolte ed integrate dalle comunità parrocchiali di Mineo, dove hanno ricevuto il battesimo; il “Progetto Accoglienza” di suor Paola, del coordinamento degli Istituti Religiosi, nato da un’idea del Card. Montenegro, diventata esperienza concreta di accoglienza dei migranti a Ramacca; una famiglia turca integrata dalle comunità parrocchiali di Licodia Eubea, dove la figlia adesso svolge il servizio di ministrante; ed infine la storia di un ragazzo egiziano di 19 anni, inizialmente affidato ad una famiglia, e adesso integrato in paese a Ramacca dove lavora come fornaio.

«Ci sono migrazioni forzate frutto di guerre, persecuzioni e povertà, – continuano gli organizzatori – sono migrazioni devastanti e drammatiche specie se hanno luogo al di fuori della legalità. Il nostro territorio e noi che lo abitiamo conosciamo bene questa dolorosa realtà. Davanti a questa tragedia dell’umanità non possiamo limitarci alla commozione, piuttosto vogliamo promuovere e testimoniare il Vangelo dell’accoglienza seguendo le indicazioni pastorali della Chiesa che ci invita a pensare ad una pastorale specifica rivolta all’accompagnamento dei migranti nel rispetto delle loro culture. Ma prima di ciò bisogna che impariamo a guardare il migrante con occhi limpidi, ripuliti da luoghi comuni e falsi pregiudizi. Ciò è per noi un indirizzo di fede a cui non possiamo sottrarci. La festa delle famiglie si inserisce in una pastorale nuova orientata verso l’accoglienza, perché nelle nostre famiglie nessuno è straniero».

La giornata si concluderà alle 17.30. Per i partecipanti è consigliato un abbigliamento comodo e scorte di acqua.

«Ringraziamo la comunità di Ramacca per l’accoglienza e per l’impegno per questo appuntamento significativo per la vita della nostra Diocesi – concludono gli organizzatori -. Siamo certi che la giornata ci aiuterà a cogliere la bellezza della dimensione familiare della nostra vita, personale e comunitaria; ma soprattutto ci darà nuovo slancio perché ogni famiglia possa essere “Chiesa domestica”».

 

19 maggio 2017

 

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