Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro

CALTAGIRONE – In occasione della XXVIII Giornata mondiale del malato, che per consolidata consuetudine si celebra nella memoria della Beata Vergine Maria di Lour-des, la comunità cristiana è chiamata a farsi attenta in modo particolare alle situazioni di sofferenza che le famiglie e l’intera comunità umana sperimentano incessantemente come segno di una fragilità che a nessuno è risparmiata.
Il Vescovo dedicherà la mattina di martedì 11 febbraio alla visita agli ammalati dell’Ospedale Gravina di Caltagirone e dell’Hospice di Via Circonvallazione.
«È un richiamo esistenziale forte che ci invita a recuperare il sentimento di precarietà che appartiene alla vita di tutti e di ciascuno. Nelle situazioni estreme, nella malattia e nella sofferenza – afferma mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone – emergono sempre le domande essenziali dell’uomo. Tentare di dare una risposta a queste domande è apertura profonda al sentimento di prossimità, che, anche quando non trova risposte immediate e risolutorie, fa esperienza intima di quella carità e disponibilità, che si fa conforto e generosa compagnia nella sofferenza. Collocare nelle mani di Dio questi matrimoni di dolore è gesto meritorio per indicare la strada e imparare le parole che possono illuminane i tornanti problematici della nostra vita e della nostra storia, che sovente è tentata di sottrarsi alle urgenze più problematiche e di lasciarsi sopraffare dalle emergenze più drammatiche. L’incontro con Cristo e la sua ‘obbedienza’ anche nella umana condizione sofferente dell’uomo, indica una via sempre possibile di guarigione, se non fisica, morale e spirituale dell’uomo».
Nel pomeriggio, alle ore 18.00 in Cattedrale il Vescovo celebrerà la Santa Eucari-stia, che sarà preceduta alle ore 17.00 da un tempo di preghiera e riflessione guidato dal prof. Arnaldo Pangrazzi, dei Padri Camilliani, docente di Pastorale Sanitaria, che illustrerà ai familiari ed operatori pastorali i contenuti di umana solidarietà ed il senso cristiano della missione che la comunità è chiamata a vivere a fianco di chi attraversa il difficile territorio dell’incontro con il dolore.
La sapienza del cuore, alla quale fa appello lo slogan della Giornata, perché si stia tutti a stare accanto a coloro che sono “stanchi e oppressi” a motivo della sofferenza, è intelligenza d’amore e non teoria astratta o esperienza fuggevole e occasionale, ma – come dice bene Papa Francesco, «un atteggiamento infuso dallo Spirito Santo nella mente e nel cuore di chi sa aprirsi alla sofferenza dei fratelli e riconosce in essi l’immagine di Dio».

7 Febbraio 2020