Memoria di mons. Giuseppe Nicotra nel trentesimo anniversario della morte

CALTAGIRONE – Figura certamente significativa ed eminente del clero calatino, Mons. Giuseppe Nicotra (17 Luglio 1909/20 Ottobre 1988) vive ancora nella memoria di quanti lo conobbero, ne furono amici e discepoli, ne apprezzarono le qualità e doti spirituali, umane e culturali, la operosità pastorale e l’ingegno multiforme.

A trent’anni dalla sua morte, una Messa di suffragio sarà celebrata da Sua Ecc. Mons. Calogero Peri alle ore 9,00 di Sabato 20 p.v., nella Cappella del Clero del Cimitero Monumentale, dove sono custodite le sue spoglie mortali, accanto a quelle di tanti altri presbiteri che gli furono maestri, confratelli e discepoli.

Il suo ricordo narra di una esistenza, segnata dal sentimento fortissimo di appartenenza alla sua Chiesa e al carisma sacerdotale, che nei molti anni di ministero ricoprì forme, funzioni e servizi che testimoniano una dedizione generosa e incondizionata. Educatore esperto, seppe tramandare ideali forti e passioni tenaci, che sapeva trasmettere con rara efficacia prima ai giovani di una Azione Cattolica dinamica e combattiva in tempi non certo facili come quelli del ventennio fascista e del dopoguerra, poi agli alunni del Seminario che rinasceva da una stagione difficile.

Chiamato a prendere la direzione del Seminario nel 1953, ne divenne guida illuminata per molti anni, segnando una stagione, che, oltre al risveglio spirituale e pastorale, vide sorgere anche le strutture rinnovate del Seminario di città (le nuove camerate e l’Auditorium) e il complesso del Seminario estivo San Bartolomeo, parte di una progettualità tutta protesa verso orizzonti nuovi per la Chiesa.

Leader naturale e di grande fascino anche umano, sapeva creare relazioni forti e amicizie tenaci, che lo resero protagonista intraprendente di iniziative apostoliche sempre nuove e coinvolgenti per la formazione del laicato e la promozione culturale: come dimenticare la sua passione per la musica, la scrittura, la comunicazione (il periodico “Vita”, che subì l’onta della censura fascista con la soppressione)?

La ventata travolgente del Concilio Vaticano Secondo lo investì e quasi lo sorprese, mettendo a dura prova la sua stessa indomita capacità di fedeltà e obbedienza al Signore della Vita, cui non negò mai i palpiti del suo cuore.

A lui è stata intitolata la Sala dell’ex “parlatorio” del Seminario in Piazza S. Francesco d’Assisi, 9. Il desiderio di questa sua Chiesa, che amò e servì per molti anni, dei parenti, amici e discepoli avrà un seguito in una più degna e adeguata “memoria” che ne illustri degnamente la figura e l’azione sacerdotale.

 

16 ottobre 2018