MAZZARRONE – La Comunità di Mazzarrone vive un momento di festa per la Dedicazione della Chiesa del Sacro Cuore restituita al culto dopo accurato restauro e la Consacrazione del nuovo altare, che sarà celebrata solennemente il 14 Marzo corrente, con la presenza del Vescovo S.E. Mons. Peri, che presiederà l’Eucarestia.
«Prima che un luogo, uno spazio, un edificio, la Chiesa è un’assemblea viva di persone, convocata nel segno dello stesso Battesimo e della Fede condivisa – afferma il parroco don Lucio Gatto – che riconosce in quella costruzione di pietre il segno della sua concreta presenza tra i fratelli coi quali condivide “gioie e dolori, fatiche e speranze” (GS 1). La volontà di darsi concreta visibilità risponde al bisogno di raccontare agli uomini, anche a quelli che non condividono lo stesso credo, che Dio ha scelto di abitare in mezzo al suo popolo, perché non scompaia dall’orizzonte della storia terrena il richiamo alla vocazione eterna della vita umana chiamata alla immortalità».
Nel linguaggio biblico-liturgico la “domus Dei” (la casa di Dio, edificio fatto di pietre a volte splendide e pregiate, a volte umili e suggestive di memoria popolare) rimanda alla “porta coeli”, quella Gerusalemme celeste splendente e luminosa, alla quale la fede dei credenti guarda come Speranza e fiducia in attesa di tempi “nuovi”, di cui la Chiesa, Corpo di Cristo, è Sacramento.
«Il richiamo dell’edificio sacro che viene consacrato – afferma il Vescovo mons. Calogero Peri –, il suono delle campane che chiamano a raccolta ogni giorno i fedeli, specialmente nella Domenica, giorno del Signore, e nelle feste e solennità che si succedono nell’Anno liturgico, gli spazi della parrocchia che diventa anima della comunità con le attività liturgico-sacramentali, catechistiche, educative, e la presenza costante del presbitero che dalla sua casa posta tra le case (la canonica) vigila e si spende per le anime a lui affidate, sono tutti elementi che danno vita ad una azione armoniosa di tutti che chiamiamo “apostolato”, desiderosa di parlare di Dio e tesa ad apprendere e condividere il linguaggio quotidiano degli uomini che camminano nel tempo».
Questo il significato dei riti di dedicazione e consacrazione di ogni chiesa nuova o recuperata alla fruibilità, e di un nuovo altare. Se tacciono le campane, come accade purtroppo sempre più frequentemente nella espansione delle antiche città e nella costruzione di nuovi quartieri, diverranno sempre più assordanti e fastidiosi i rumori invasivi di una “civiltà” (!?) che rischia di affidare il suo futuro e il senso stesso della vita ad un “avere” sempre più frenetico di case e cose, a inseguire attese materiali e ambizioni malate di competizione e insaziabile avidità, a scapito di un “essere” nutrito di valori profondi, di prossimità autentiche, dove lo stare insieme, il condividere (il “condominio”) – non sia sinonimo di anonimato, di consuetudini di vita malate di indifferenza ed estraneità, nelle quali non di rado si finisce per vivere rumorosamente e si muore malinconicamente soli.
La festa, che coinvolge tutte le realtà anche civili e socioculturali della giovane comunità di Mazzarrone, si concluderà con una gioiosa agape nel vicino ristorante “Casale dei Consoli”.
13 marzo 2017