Il Signore ha chiamato alla liturgia del Cielo don Antonio Paolo La Spada

CALTAGIRONE – Il Signore ha chiamato
alla liturgia del Cielo don Antonio Paolo La Spada

Un sacerdozio incarnato nel mondo servendo gli Ultimi

Il ricordo del Vescovo Peri e di alcuni confratelli

 

CALTAGIRONE – A pochi giorni dal suo 43° anniversario di Ordinazione Sacerdotale e all’età di 71 anni, nel cuore della notte, furtivo come il ladro della parabola evangelica, il Signore è venuto a prendere il suo servo buono e fedele don Paolo. Improvvisamente e anche prematuramente, seppure quasi impietosamente provato da sofferenze crescenti di un calvario e di una croce alla quale non ha mai sottratto la spalla, con esemplare obbedienza umana e sacerdotale, si è presentato al suo Signore, con l’abbandono docile di sempre.  L’ultimo tratto di un durissimo percorso di cui noi tutti siamo qui a testimoniare il senso di una incredibile storia d’amore che diventa liturgia del Cielo di questa Chiesa che egli amava profondamente.

Nato a Licodia il 13 gennaio 1951 da Paolo e Busso Concetta in una famiglia in cui ha sperimentato sempre la forza di legami forti con i fratelli e poi le cognate e i nipoti tutti, dopo gli anni del seminario a Caltagirone, completò la sua formazione teologica, culturale e spirituale nella Facoltà Teologica San Luigi di Napoli conseguendo la licenza in Teologia. Fu ordinato presbitero il 1° settembre del 1979 da mons. Carmelo Canzonieri nella Matrice di Licodia Eubea. Il 12 settembre del 1980 fu nominato prima assistente diocesano del Settore Giovani e nel 1985 Assistente Unitario dell’Azione Cattolica, incarico che ha ricoperto fino al 2007. È stato vicario parrocchiale dal 1° ottobre 1982 alla Matrice di Licodia Eubea e il 21 Novembre 1985 Cappellano del convitto INADEL di Caltagirone. Il 30 giugno 1990 fu nominato Economo del Seminario Vescovile, Cappellano alla Carceri di Caltagirone e Cappellano dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Caltagirone. Dal 1° aprile 2011 era canonico mansionario del Capitolo Cattedrale. L’11 maggio del 2013 ha concluso per motivi di salute il suo servizio alla casa circondariale. Ma la sua passione prevalente era il mondo dei giovani con cui proponeva momenti intensi con il gruppo musicale Euanghelion e a cui si dedicava con grande passione negli anni fecondi in cui nella Chiesa del Collegio si moltiplicavano incontri di natura formativa e spirituale oltre che intense proposte culturali a livello cittadino e anche diocesano. Negli ultimi tempi era stato accolto nella casa di cura S. Giovanni Bosco in Caltagirone.

“Dei cenni frettolosi di natura cronologica di cui si sente il bisogno di narrare i tempi di una vita sacerdotale, – ha dichiarato don Gianni Zavattieri – sentiamo che finiscono per non dire nulla o troppo poco di una storia sacerdotale che ha bisogno di più intense profondità e verità. Con Paolo c’era una grande affinità silenziosa che riveste una funzione quanto mai benefica e benevolente. Troppo presto le circostanze e gli intoppi, precarietà, salute e stanchezza hanno prevalso e fatto prevalere prezzi di dure sofferenze che ne hanno progressivamente debilitato la disponibilità, facendo di un sacerdozio sempre fortemente creduto e professato, un apostolato instancabile ma anche un rischio di una umanissima e silenziosa sterilità”.

“La vita di don Paolo – afferma don Salvatore De Pasquale, vicario generale – vissuta nel dono di sé a Dio e ai fratelli, la sofferenza accettata con la serenità di uomo di fede, il senso profondo dell’amicizia e della comunione con tutti, l’attenzione agli ultimi, in particolare ai carcerati e la dedizione all’ascolto ne fanno un vero uomo di Dio e un autentico sacerdote. L’offerta della sua sofferenza sia sacrificio gradito al Padre per la nostra santificazione. Ai suoi familiari il nostro abbraccio”.

«Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona della giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno». Le parole di san Paolo – dice il vescovo mons. Calogero Peri – esprimono in maniera chiara i tratti principali del caro don Paolo. Egli ha dedicato tutta la sua vita all’annuncio del Regno di Dio con il suo carattere concreto e deciso. Ecco perché era stimato e apprezzato dalle tante persone che lo hanno conosciuto, anche non credenti. Padre La Spada aveva 71 anni – conclude il vescovo Peri – ed era malato da molti anni, ma è stato un combattivo ed ha portato la sua sofferenza con quella forza che lo ha contraddistinto durante il suo ministero vissuto, quest’ultimo, nella concretezza: senza stereotipi e sempre alla ricerca degli ultimi.

La celebrazione delle esequie si terrà lunedì pomeriggio nella Chiesa Matrice di Licodia Eubea alle ore 16,00. Da oggi, sempre nella Chiesa Matrice, è allestita la camera ardente a partire dalle ore 16,00.

Caltagirone, 27 agosto 2022