Il Signore ha chiamato a sé Fra’ Antonino Nestler, a conclusione di una vita vissuta nell’obbedienza alla sua storia vocazionale

Il Signore ha chiamato a sé Fra’ Antonino Nestler,
a conclusione di una vita vissuta
nell’obbedienza alla sua storia vocazionale

 

CALTAGIRONE – Dei grandi Patriarchi della Storia della Salvezza la Scrittura dice che il Signore li prese con sé “sazi di anni”, dopo aver loro concesso il dono di una vita lunga e feconda. Di Fra’ Antonino Nestler oggi possiamo dire anche noi che il Signore lo ha chiamato a Sé, a conclusione di una vita vissuta nell’obbedienza della sua storia vocazionale, vissuta quasi interamente tra di noi nel piccolo Convento dei PP. Cappuccini di Caltagirone, dove venne inviato subito dopo la sua Ordinazione sacerdotale dalla sua Calascibetta, provincia di Enna, dove era nato il 21 aprile del 1929. Avendo manifestato la precoce volontà di intraprendere la via della vocazione francescana, ad appena quindici anni, il 17 settembre del 1944 fu accolto come novizio; il 4 novembre 1945 fece la prima professione temporanea. Compiuto brillantemente il curriculum degli studi filosofici e teologici, dopo aver completato la formazione spirituale il 30 aprile 1950 con la Professione perpetua, l’8 giugno del 1952 fu ordinato Sacerdote.

Sua prima destinazione fu proprio il Convento dei Frati Minori Cappuccini di Caltagirone, dove ha trascorso l’intera sua esistenza, lasciando tracce di grande zelo spirituale e intelligente pari impegno culturale. Nei settant’anni di presenza a Caltagirone ha fortemente dedicato energie e intelligenza nella sequela spirituale del Serafico Padre San Francesco, risvegliando e promuovendo la devozione al Servo di Dio e grande Taumaturgo Calatino P. Innocenzo Marcinò, alla cui Causa di Beatificazione ha dedicato studi ma soprattutto zelo spirituale, nell’impegno assiduo di portarne a compimento l’iter canonico, che tuttavia attende ancora di essere portato a compimento, dopo tanti secoli. Ma la sua passione e il suo impegno instancabile insieme ai suoi Confratelli hanno sortito certamente effetti che sono sotto gli occhi di tutti: un incremento notevolissimo della devozione al Servo di Dio con una vitalità e azione spirituale e culturale, che hanno trasformato il piccolo Convento calatino in un cenacolo spirituale vivace e fervente. A lui si deve, infatti, un progressivo grande risveglio della spiritualità francescana della Provincia francescana di Siracusa, e non solo, la pubblicazione di volumi e periodici, destinati a sollecitare in tutti i modi i laboriosi passaggi dell’iter ormai secolare necessario al compiersi dell’auspicato evento tanto atteso dalla comunità Francescana e Calatina.

Attorno al piccolo convento è cresciuto nel tempo il prestigio e il richiamo anche turistico e culturale del complesso conventuale della chiesa dei Cappuccini, che si è arricchito col pregio delle grandi e preziose opere come il Museo d’Arte Sacra, là custodito gelosamente e accuratamente incrementato, insieme al prezioso Tesoro, alla pregevole Pinacoteca, ai preziosi paramenti, cimeli e argenterie. Si deve a lui anche il Museo d’arte sacra della provincia dei frati minori Cappuccini di Siracusa, contenitore culturale di elevato valore storico e monumentale,  intitolato dal 2015 proprio a padre Innocenzo Marcinò. Per non dire della ‘copia’ della Sindone, che vi si custodisce gelosamente, del grande presepe ”monumentale” che è attrazione ormai a tutti nota. Di  tutto questo Padre Antonino è stato artefice coi suoi Confratelli, cultore e memoria storica, anche quando il carico degli anni si è fatto ogni giorno più faticoso.

«Oggi che i suoi occhi si sono chiusi a questo tempo – ha dichiarato il Vescovo Mons. Calogero Peri – e il Signore ha chiamato a sé il suo “servo” fedele,  a noi rimane il debito della gratitudine al Signore, che non priva mai la sua Chiesa di operai per la sua messe nei modi e nelle vocazioni proprie. Caltagirone ha molte ragioni per fare memoria e riconsegnare la sua anima al Dio che ha conosciuto il suo cuore instancabile nella sua esistenza lunga in cui con vivacità e fervore spirituale non ha mai cessato di prestare l’obbedienza della Fede e della sua vocazione francescana. Spesa nella discreta disponibilità di una azione anche pastorale generosa anche nelle comunità parrocchiali della diocesi calatina in cui è stato chiamato a servire, e di cui tanti conservano ancora grata imperitura memoria. Consegnandolo al Signore della vita, che lo ha accolto nel suo abbraccio paterno, vogliano conservarne fraterna memoria».  

Il funerale con la Liturgia di suffragio sarà celebrato oggi, 5 aprile 2022, alle ore 11,00 nella Chiesa dei Cappuccini a Caltagirone.

 

Caltagirone, 5 aprile 2022