Il Papa: un anno per maturare le idee

Fuori da ogni tentazione. Di «irrigidimento ostile» e di «buonismo distruttivo». Senza distorsioni ideologiche, ma imparando a «seguire Gesù nella nostra vita». E quindi continuando a camminare verso il Sinodo del prossimo anno per trovare soluzioni «alle innumerevoli difficoltà che le famiglie devono affrontare». È così che vanno letti i 62 numeri della Relazione finale (la Relatio Synodi) del Sinodo straordinario. È così che vanno considerati quei paragrafi che hanno ottenuto la maggioranza dei due terzi e anche quelli (su comunione ai divorziati risposati e sugli omosessuali) che invece si sono fermati al di sotto di questa soglia. E ad affermarlo è il Papa in persona.
Dopo due settimane di silenzio, dopo aver ascoltato lui per primo con umiltà il parlar chiaro che aveva sollecitato già il primo giorno, Francesco ha preso la parola dopo le votazioni con un discorso che analizza e puntualizza senza però chiudere, anzi avvertendo esplicitamente che «ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale» questa «Relatio Synodi che è il riassunto fedele e chiaro di tutto quello che è stato detto e discusso in questa aula e nei circoli minori».
In sostanza il Sinodo straordinario è finito, ma il lavoro continua e per certi versi ricomincia adesso dato che il documento votato ieri verrà presentato alle Conferenze episcopali come «lineamenta» dell’Assemblea ordinaria del prossimo anno. Francesco, proseguendo nella linea della trasparenza, ha voluto che oltre ai testi fossero resi noti anche gli esiti numerici delle votazioni. A riprova del fatto che, come ha detto egli stesso, «il Sinodo si svolge cum Petro et sub Petro, e la presenza del Papa è garanzia per tutti». E che lui, dunque, è «il supremo servitore», in una istituzione in cui «l’autorità è servizio». Parole che, unite alla menzione delle «tentazioni», appaiono come un preciso alt agli opposti estremismi che in questi giorni hanno cercato di tirare la giacca da una parte e dall’altra ai Padri sinodali.
Che cosa emerge, dunque, dalla lettura comparata tra Relatio synodi (Rs) e Relatio post disceptationem (Rpd)? Innanzitutto, come ha ricordato nel briefing finale il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, «un ampliamento delle prime due parti, per non parlare solo delle sfide» ma far risaltare anche il «valore in positivo della famiglia». Di rilievo anche i cambiamenti operati nella seconda e terza parte.
Scomparso il riferimento (n. 20 della Rpd) ai semi del Verbo presenti anche nelle convivenze e nei matrimoni civili e tra i divorziati risposati, nella Rs si parla al n.41 più genericamente di «elementi positivi presenti nei matrimoni civili e, fatte le debite differenze, nelle convivenze» (e comunque questo numero, tra quelli approvati con la maggioranza dei due terzi, ha ottenuto solo due voti in più del quorum).
Non hanno superato lo sbarramento della maggioranza qualificata, invece, i numeri 52 (comunione ai divorziati risposati), 53 (concetto di comunione spirituale) e 55 (persone omosessuali). Il numero 52 in particolare, dopo aver enumerato le proposte emerse in aula circa la possibilità o meno per i divorziati risposati di accostarsi alla comunione sacramentale, afferma che «la questione va ancora approfondita».
Mentre per quanto riguarda le persone omosessuali si ribadisce che «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire nostalgie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la Famiglia. Nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza».
Padre Lombardi, nel commentare il mancato raggiungimento del quorum, ha spiegato che non si può parlare di una bocciatura. Ma a questi tre numeri è mancata la quantità di voti necessaria a renderli espressione della volontà sinodale. Infine, in risposta a una specifica domanda sulla discutibile iniziativa del sindaco di Roma Marino, il portavoce ha rimandato al comunicato della Cei. «Il Sinodo – ha detto – in ogni caso ha ribadito che il matrimonio è solo quello tra uomo e donna».

Mimmo Muolo

18 ottobre 2014

fonte: http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/relatio-symboli-sindo-famiglia-papa-francesco-testo-integrale.aspx