CALTAGIRONE – Festività del Patrono S. Giacomo a Caltagirone.
Un anno Jacopeo all’insegna della sobrietà e della prudenza
e il richiamo alla vera devozione del Vescovo Peri
CALTAGIRONE – Da circa un millennio la Chiesa Calatina nella celebrazione del Patrocinio dell’Apostolo Giacomo, primo tra i discepoli di Gesù a dar la vita per il Vangelo, conferma il suo desiderio di ‘affidare’ la Città e la Diocesi alla sua intercessione. La tradizione secolare di questa comunità ha memoria e narra bene che, proprio nelle circostanze tragiche e dolorose della sua storia, ha saputo trasformare in preghiera e conversione di vita la sua devozione. Dalla consuetudine credente di invocare la mediazione dei Santi e con il conforto della fede, attinge nuova forza e la certezza di trovare nel recupero delle sue risorse culturali, morali e spirituali, la capacità di risorgere e restaurare le sorti del suo presente e del suo futuro.
Domenica 25 Luglio, in questo che è anche Anno Santo Jacopeo, per la coincidenza con la Domenica, sarà comunque “festa grande” in onore del Santo Patrono. Un piccolo supplemento di Grazia e di Speranza, che supplisce alla necessità ancora una volta di celebrare con sobrietà la Festa nelle sue espressioni esteriori, recuperando il sentimento di “sacralità” nella devozione, che sempre – occorre ricordarlo – ci rimanda al primato di Dio nella vita cristiana.
Le celebrazioni liturgiche si rinnoveranno regolarmente coi primi Vespri del 24 e la celebrazione pontificale del 25, che vedranno radunarsi, attorno al Vescovo, Clero e fedeli, e Autorità. Anche l’Ottava sarà celebrata come da tradizione nella Chiesa dei Frati Minori di S. Maria di Gesù con momenti forti di preghiera e devozione.
«Mai avremmo immaginato solo nella primavera dello scorso anno – ha detto il Parroco della Basilica don Nicolò Vitale – che avremmo dovuto pagare alla misteriosa e perniciosa pandemia, un tributo così alto e doloroso anche quest’anno, anche in termini di vita ecclesiale e devozione popolare. Il ridimensionamento inevitabile di gran parte delle manifestazioni esterne della festa, le luminarie ridotte non sono che corollario ‘marginale’ da leggere come richiamo alle ragioni più profonde del credere e al senso globale della nostra esistenza e della nostra storia».
Anche se mancherà purtroppo di nuovo il richiamo del caratteristico corteo del Senato civico e delle caratteristiche carrozze d’epoca, non mancheranno il gioioso rito dell’accensione e della illuminazione della Scala, e tante altre piccole e grandi opportunità ed occasioni per la intera comunità e i visitatori di “far festa insieme”, nonostante tutto.
«Da sempre, tanta devozione, al di là delle vicissitudini storiche e del folklore profano, è un segno forte e profondo – dice mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone – un rifugio nelle difficoltà per credenti e non credenti, insieme capaci di andare oltre ogni divisione e differenza. Per tornare a sperare serve come non mai affidarsi con semplicità e abbandono a Colui che non cessa mai di proteggere la nostra vita nelle ricorrenti tribolazioni. Insieme alle risorse della scienza e della umana solidarietà, anche questo atteggiamento di spirituale abbandono alla potenza di Dio dà senso alla “potenza dall’alto” di cui i Santi sono modello eminentissimo, come l’Apostolo Giacomo cui questa comunità calatina è affidata».
È forse in questo richiamo severo il senso “religioso” e civico della festa in questo 2021. Recuperare sobrietà ed essenzialità, interiorità prospettiva culturale per riconsiderare le modalità della propria esistenza e del proprio stile di vita.
22 luglio 2021