Due nuovi diaconi per la Chiesa calatina

nel segno della dedizione e del servizio

CALTAGIRONE – Venerdì 5 Gennaio p.v. alle ore 18.30, S. E. Mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone, imporrà le mani su Giovanni Simone NOTO e Raffaele NOVELLO, per consacrarli Diaconi nel corso della Solenne celebrazione in Cattedrale nella vigilia dell’Epifania del Signore. Li consacrerà così nel servizio e nella totale dedizione alla Chiesa Calatina, chiamandoli a farsi parte viva del Corpo di Cristo, che nell’Eucaristia è celebrato e adorato sacramentalmente presente, e nei fratelli riconosciuto e servito fino al dono totale. Nel segno di questa piena dedizione alla Chiesa e alla causa del Vangelo trova significato e impulso nella storia umana la diaconia di Cristo. Dice Papa Francesco: La Chiesa trova nel diaconato l’espressione ed in pari tempo l’impulso vitale, per farsi essa stessa segno visibile della diaconia di Cristo Servo nella storia degli uomini”.

È quello che apprendiamo dalla lettura degli Atti degli Apostoli (Atti 6, 1-7), dove per la prima volta questo carisma viene attribuito ai primi sette Diaconi per consentire agli Apostoli di dedicarsi pienamente all’Annuncio, con una esplicitazione molto eloquente: “Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense. Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico”.

Giovanni Simone, di anni 27, della comunità parrocchiale Santa Maria Maggiore di Mineo, e Raffaele, di anni 26, della comunità parrocchiale Spirito Santo di Grammichele, iscriveranno il loro nome accanto a quello dei primi diaconi e saranno aggregati al collegio dei Diaconi operanti nella nostra Chiesa, facendo esperienza di servizio per un tempo congruo, e proseguendo nel cammino di studio, preghiera e maturazione della loro vocazione, in attesa di essere chiamati al ministero presbiterale, verso il quale sono incamminati.

«L’icona del Samaritano, che Giovanni e Raffaele hanno scelto come “programma di vita” – dice il Rettore del Seminario don Pippo Federico – che non passa avanti indifferente, ma si ferma a soccorrere il povero sventurato aggredito dai briganti, investendo del “suo”, è la più efficace rappresentazione di ciò che caratterizza il servizio diaconale, che appartiene specificatamente a consacrati in condizione permanente o transeunte, è la più profonda definizione della Chiesa stessa, come ci insegna Papa Francesco con il magistero e l’esempio. Nel Cristo Servo la Chiesa, che sperimenta prima essa stessa la Salvezza, la annuncia e la offre quotidianamente, mettendo in campo se stessa, le sue risorse, le sue articolazioni pastorali e istituzionali. Con attenzione privilegiata per gli ultimi, i poveri, i diseredati, i ‘lontani’ di ogni lingua, popolo e nazione».

 

3 Gennaio 2018