Alle 19.06 la fumata è stata bianca.
Un’ora dopo abbiamo conosciuto il nome del Papa. È il cardinale di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, 77 anni. Il nome che ha scelto è Francesco I. Campane a festa a San Pietro e in tutta la Chiesa. Emozione in tutto il mondo. È il primo Papa sudamericano della storia, il primo non europeo e il primo gesuita divenuto Papa.
Le sue prime parole sono state accolte da una folla festante. «Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma; sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo alla fine del mondo. Ma siamo qui. Grazie dell’accoglienza. Preghiamo tutti insieme per il vescovo emerito di Roma».
Un pensiero affettuoso per il Papa emerito e poi ha recitato con tutta la piazza il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Gloria.
«Adesso – ha continuato – incominciamo questo cammino, vescovo e popolo, un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi cominciamo sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa bella città. Vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica. In silenzio fate questa preghiera di voi su di me».
Dopo la benedizione Urbi et Orbi in latino, si è accomiatato.
«Pregate per me, ci vediamo presto, domani voglio andare a pregare la Madonna perché custodisca tutta Roma. Buon riposo».
L’elezione di Papa Francesco è stata salutata con gioia anche da S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone. «Lo Spirito Santo ha scelto il Pescatore – ha detto -. Abbiamo accompagnato con la preghiera il discernimento dei Signori Cardinali in Conclave. Ci siamo uniti anche noi al canto del Veni creator Spiritus e del Te Deum che sono risuonati in Cappella Sistina all’inizio e dopo l’elezione di Papa Francesco, uomo mite e forte. A lui assicuriamo la nostra preghiera per un sapiente e profetico ministero petrino secondo il Cuore di Dio e i bisogni della Chiesa.
La scelta del nome, Francesco, è quasi un annuncio programmatico. Siamo sicuri che, sulle orme di San Francesco e dei suoi venerati predecessori, il Santo Padre saprà guidare la Chiesa, in ascolto dello Spirito Santo, in questo complesso scorcio di secolo. La guiderà verso l’umanità e saprà accogliere quest’ultima, come già ha fatto nel suo ministero sacerdotale ed episcopale, nell’abbraccio di una comunità di fratellanza, di amore e di fiducia».