XII Anniversario di Ordinazione Episcopale di Mons. Calogero Peri

DODICESIMO ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE EPISCOPALE DI MONS. CALOGERO PERI

 

Ai rev. Presbiteri, Diaconi, Religiosi e Religiose,

alle Comunità Parrocchiali,

alle Associazioni, ai Gruppi e Movimenti

e a tutto il popolo di Dio della Chiesa che è in

Caltagirone

 

 

Carissimi,

anche quest’anno, nel dodicesimo anniversario dell’inizio del suo ministero episcopale, intendiamo rinnovare come comunità diocesana, i sentimenti di riconoscenza e gratitudine al Signore per la presenza tra di noi come Vescovo e Pastore di S.E. Mons. Calogero Peri. La sera del 20 marzo p.v. alle ore 19,30, siamo invitati a ritrovarci nella nostra Cattedrale per la solenne Celebrazione Eucaristica di lode e ringraziamento, Clero e Fedeli “insieme”, per celebrare in gioiosa visibilità la nostra comunione attorno a Colui che il Signore ha posto tra di noi come segno e dono di Grazia, che è dono prezioso che ci fa Chiesa. Nel corso della celebrazione saranno ammessi tra i candidati agli Ordini sacri del Diaconato e Presbiterato i seminaristi Angelo Diconto della comunità parrocchiale Sant’Anna di Grammichele e Alessandro Di Martino della comunità parrocchiale Sacra Famiglia di Caltagirone. Rito anche questo significativo che rende ragione del legame profondo di comunione che discende dal carisma dell’Episcopato, sorgente di ogni ordinata ministerialità e che rinnova e ribadisce la sua ricchezza spirituale e sacramentale da condividere con gioia.

Nel proporre l’invito non si è ignorata la coincidenza col giorno di Domenica, che indubbiamente comporta un supplemento di fatica soprattutto per i parroci e presbiteri impegnati nel servizio festivo alle comunità, e anche le residue perplessità dovute al persistere delle limitazioni ancora richieste, seppur con significative aperture, dalla diffusione del Covid. Ma è prevalso il desiderio di convocarsi il più possibile numerosi, gioiosi e in tutta libertà, oltre che partecipi col cuore e con la mente. Per rievocare e rivivere quel pomeriggio della primavera del 20 marzo 2010, certamente vivo nella memoria di tutti, quando Mons. Calogero Peri veniva a Caltagirone per essere consacrato nella “sua” Cattedrale e iniziare il suo Ministero di Pastore in questa nostra Chiesa diocesana.

Scelto dal Signore tra i frati minori cappuccini della provincia palermitana, di cui era provinciale, giungeva a Caltagirone preceduto dalla fama delle sue riconosciute qualità umane e spirituali, oltre che dalle credenziali accademiche come apprezzato docente della Facoltà Teologica di Palermo, di cui era Vicepreside. Erano unanimi l’esultanza del popolo credente e il gradimento della intera comunità calatina, fiera delle sue radici cristiane ed erede di solide tradizioni civili e culturali di un illustre passato storico. Ma lo accompagnava soprattutto la buona fama di una personalità affabile e accogliente, capace di relazioni umane profonde e accattivanti. Tutti pronti e disponibili ad affidarsi alla sua guida esperta per camminare sulla via del Vangelo sulle orme e col fascino di Francesco d’Assisi.

In questi dodici anni, molte cose sono accadute di cui ringraziare il Signore. Ma la cosa più importante da sottolineare è senza dubbio la indefettibile volontà di continuare ad essere Chiesa dell’unico Signore, che prende forma e ricchezza teologica e spirituale dalla radice sacramentale del Ministero episcopale, funzione determinante, secondo l’antico assioma di Sant’Ignazio di Antiochia: Nulla senza il Vescovo. Un principio che urge fortemente sottolineare e ribadire in questa laboriosa transizione ecclesiale complessa che invoca decisamente un “cambio di passo” pastorale e culturale, che il Cammino sinodale avviato va proponendo nella dimensione nuova e progettuale dell’ascolto, per una lettura profetica e prospettica coraggiosa e innovativa.

È un cammino in atto, vivace anche se non privo di lentezze, incertezze e perplessità, che richiede a tutta la compagine ecclesiale, Papa e Vescovi in testa, di immaginare un futuro nuovo per questo Terzo Millennio, stagione segnata da smarrimenti e involuzioni culturali che preoccupano la intera società e anche la comunità cristiana. Il superamento sarà possibile, per la grazia dello Spirito che non viene mai meno, solo se questa “logica sinodale” diventa dinamismo fortemente di comunione reale, di collaborazione e progettualità condivisa e consegnata ad una pastorale delle “porte aperte”. La Chiesa missionaria “in uscita”, così tenacemente invocata da Papa Francesco, e chiamata ad una Evangelizzazione più sensibile alle istanze della missionarietà, per la forza del Vangelo può farsi anima ‘travolgente’ proprio negli snodi più difficili dell’obbedienza radicale alla Parola. Ed è visibile nell’ansia di tante anime generose, afferrate – talvolta anche ‘laicamente’ – da una voglia nuova e senza timidezze di riscoprire lo spirito delle Beatitudini e della sobria essenzialità di una vita diversa. Il soffio dello Spirito che invochiamo, renda possibile tutto questo, e riempia di nuovo slancio spirituale e di profezia creativa la sua Chiesa.

Il collegamento in modalità mediatica che sarà assicurato, si aggiungerà come “opportunità” supplementare per quanti con legittime motivazioni non potranno essere presenti fisicamente, facendo diventare “Cenacolo invisibile e virtuale” le nostre abitazioni, i luoghi quotidiani della nostra esistenza feriale e familiare, delle nostre relazioni sociali operose, con non minore efficacia salvifica “reale”. L’affetto, la preghiera e la gioiosa esultanza non saranno meno intensi e generosi. Non una supplenza forzata, nessuna malinconica frustrazione. La celebrazione sarà pervasa egualmente dalla verità non meno salvifica che, per la forza dello Spirito, percorre intimamente e perennemente l’edificio spirituale della autentica “ecclesialità”.

 

Con fraterna cordialità.

 

Caltagirone  28.02.2022

 

Don Gianni Zavattieri
Vicario Generale