Terza Assemblea Sinodale e Giubileo delle Equipe sinodali

La scorsa settimana, dal 24 al 26 ottobre, a Roma si è celebrato il Giubileo delle Equipe sinodali diocesane e degli organismi di partecipazione. All’interno di questo evento, si è tenuta la III Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia chiamata a votare il Documento “Lievito di pace e di speranza”.

Vorremmo brevemente condividere con voi le sensazioni che noi delegati, il vescovo, suor Chiara, p. Pippo e io ci portiamo nel cuore.

Anzitutto, nel pomeriggio del 24, la bellezza di poter vivere un’atmosfera di sinodalità ancora più allargata, incontrando in Aula Nervi i partecipanti al Giubileo delle Équipe sinodali e degli organi di partecipazione provenienti da ogni continente, i quali hanno raccontato la loro esperienza di questi anni di Sinodo alla presenza di papa Leone.

Nella mattina di sabato 25, presso l’hotel Ergife, insieme agli altri delegati (in tutto circa 850) in un clima sereno e di grande fraternità, abbiamo votato le 124 proposte del documento di sintesi del percorso che in questi ultimi quattro anni abbiamo vissuto insieme alle altre Diocesi italiane, percorso scandito dalle fasi narrativa (2021-2023), sapienziale (2024) e profetica (2025).

Il documento è stato preparato dagli Uffici Cei sulla base degli emendamenti emersi nel corso della seconda Assemblea sinodale e di quelli proposti dalle Regioni ecclesiastiche (per la Sicilia, le proposte di emendamenti sono state formulate dai nostri vescovi e dalle delegazioni diocesane nell’incontro tenuto a Palermo lo scorso 9 ottobre). Frutto di autentiche convergenze maturate attraverso l’ascolto e il discernimento comunitario, è stato approvato con un’ampia maggioranza: 781 “placet” su 809 votanti. Non tutte le proposte hanno ricevuto lo stesso numero di voti favorevoli, ma tutte sono state consegnate ai nostri vescovi: “”il Cammino sinodale è stato come un grande cantiere di ‘corresponsabilità differenziata’- ha detto il presidente della Cei card. Matteo Zuppi-, nel quale abbiamo investito sulla ricchezza dei carismi di ciascuno, assumendoci il compito faticoso ma necessario di armonizzarli nelle loro differenze e nella loro necessaria complementarità… Una volta che oggi questa Assemblea ha congedato il testo con il suo voto è ora compito dei Pastori assumere tutto, individuare priorità, coinvolgere forze vecchie e nuove per dare corpo alle parole. Collegialità e sinodalità”. La prossima Assemblea generale della Cei, in programma a novembre 2025, sarà interamente dedicata alla discussione del Documento, che ora diventa riferimento centrale per l’elaborazione di orientamenti e delibere destinate a d offrire le coordinate per il cammino pastorale della Chiesa e delle singole diocesi dell’Italia.

Tornando dalla celebrazione giubilare e dall’Assemblea sinodale, risuona con forza l’invito di papa Leone nell’omelia pronunciata nella messa di domenica 26 ottobre:  “Impegniamoci a costruire una Chiesa tutta sinodale, tutta ministeriale, tutta attratta da Cristo e perciò protesa al servizio del mondo”, una Chiesa che, come aveva ricordato un po’ prima, ha come regola suprema “l’amore: nessuno è chiamato a comandare, tutti sono chiamati a servire; nessuno deve imporre le proprie idee, tutti dobbiamo reciprocamente ascoltarci; nessuno è escluso, tutti siamo chiamati a partecipare; nessuno possiede la verità tutta intera, tutti dobbiamo umilmente cercarla, e cercarla insieme”.