“Ricevete lo Spirito Santo” – Lettera del Vescovo ai Catechisti dei Cresimandi

“Ricevete lo Spirito Santo”

Lettera del Vescovo ai Catechisti dei Cresimandi

 

 

 

Carissimi catechisti,

vi scrivo in questo anno in cui preparerete i ragazzi a ricevere il sacramento della Cresima, ravvivando il dono della fede, aiutandoli a sperimentare la presenza del Signore Gesù e del suo Spirito nella loro vita.

Dio ha fiducia in loro, perché ha messo il suo Spirito che li accompagna sempre. Ai ragazzi è chiesto solo di imparare a fidarsi, cioè di appoggiarsi a Lui, di provare a camminare verso di Lui.

Voi catechisti avete il compito di aiutare i ragazzi a comprendere la verità del vangelo, la bellezza di vivere nella comunità parrocchiale, la necessità del dialogo con Dio con la preghiera.

Lo Spirito Santo è il motore misterioso della vita cristiana. Nella Bibbia lo troviamo raffigurato come vento che irrompe gagliardo e potente e come fuoco che infiamma e purifica. Il ritratto più significativo dello Spirito Santo ce l’ha dato Gesù, apparendo agli Apostoli la sera di Pasqua. Era risorto, e i discepoli lo vedevano vivo in mezzo a loro, con grande stupore.

Egli «soffiò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati saranno perdonati» (Gv 20,22-23).

Come allora, così nel giorno della Cresima, Gesù “soffia” e dona lo Spirito Santo: è il respiro di Gesù risorto, è l’aria di cui vive!

Il dono della Cresima è tanto pregiato quanto discreto e silente: tante volte non ci accorgiamo neppure di respirare, non ci pensiamo. Lo Spirito Santo li farà vivere come Gesù, con agilità e semplicità, realizzando la vera libertà, dando respiro ai desideri più veri e vigore al Bene che attraversa il cuore e la mente e che vuole aiutare a realizzare i progetti di vita.

Lo Spirito Santo è l’Amore: più arde e più brilla. L’Amore, quello vero, è un prodigio: più si consuma e più aumenta, più si perde e più si trova, più muore e più vive.

Con la Cresima, lo Spirito Santo può fare della vita dei ragazzi un capolavoro d’amore. Nella Confermazione il Vescovo trasmette ai ragazzi il dono di una grande fiducia, che viene proprio da Dio: «Riceverete forza dallo Spirito Santo e sarete miei testimoni» (Atti 1,8).

Quante volte i ragazzi si sentono disorientati negli accadimenti della vita quotidiana o si scoraggiano anche nella vita di fede, nella preghiera, nel loro essere generosi verso gli altri. Il dono della Cresima viene a negare tutto ciò.

La Cresima conferma il loro valore, lo rende più fermo e duraturo con la forza dello Spirito di Gesù: è una forza multiforme e molteplice.

I sette doni dello Spirito Santo sono le variegate forme della forza che Dio dona, con le quali affrontare le diverse sfide che la vita presenta. La noia, la timidezza, la solitudine, l’indifferenza, l’egoismo, le invidie, le discordie, la pigrizia nella vita di fede si possono combattere e superare con lo Spirito di sapienza, di intelletto, di consiglio, di fortezza, di scienza, di pietà e del timore di Dio.

Diventare adulto come uomo e come cristiano non farà più paura se sentono su di loro, lo sguardo pieno di fiducia con cui Dio li conosce e li ama da sempre. E, se non bastasse, nella Cresima Dio conferma che conta su di loro, che vuole avere bisogno di loro per i suoi progetti d’amore per la Chiesa e per il mondo. Dio si fida dei ragazzi fino a renderli suoi testimoni!

Dio li considera molto di più: testimoni dell’amore, per convincere tutti che l’amore è la forza vera che salva il mondo.

Nella Cresima vi è anche un segno: la Croce di Gesù! Viene tracciata dal Vescovo sulla fronte dei cresimandi, dicendo: «Ricevi il sigillo dello Spirito Santo».

Non c’è bisogno di parole per spiegare la Croce: è amore allo stato puro, è solo amore che si dona continuamente e sempre e a tutti, è amore che perdona, è amore che tocca i cuori e li contagia…, è “l’Amore”!

Il segno della croce sulla fronte viene fatto con il crisma, l’olio misto a profumo che il Vescovo consacra nella Santa Messa celebrata appositamente in Cattedrale il Giovedì Santo. L’olio è sempre stato segno di bellezza, ricchezza, forza, agilità, gusto e sapore. Il profumo aggiunge qualcosa di incantevole, di gioioso e che stordisce per la sua intensità.

Ecco, la Croce di Gesù sulla loro fronte vuole far penetrare nel più profondo della loro persona, dei loro pensieri e dei loro affetti il segreto di una vita bella, forte, ricca, piena di gusto e di gioia. È il segreto di una vita che vive nel Signore e che diffonde il suo profumo, una vita che sa amare come Gesù.

«La pace sia con te!». È la formula con cui il Vescovo saluterà al termine di quel breve ma intensissimo incontro in cui lo Spirito Santo li avrà impressi con il sigillo della Croce di Cristo. È importante che resti incisa nella mente e nel cuore la prima parte: “Pace… con te”.

Quante volte siamo attratti dal peccato: spesso sembra bello e promette di dare gioia, ma poi ci lascia tristi. È il contrario della pace.

La pace, quella vera, è amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze e amare il prossimo come se stessi. La vera pace si realizza in tutto il mondo quando un ragazzo comincia a combattere seriamente il peccato, ogni peccato, origine e causa di tutte le divisioni, di ogni male, di qualsiasi guerra, ingiustizia e violenza.

Vi invito a meditare con i vostri ragazzi su questi spunti di riflessione, in attesa di incontrarvi tutti negli incontri di vicariato con i cresimandi organizzati dall’Ufficio di Pastorale Vocazionale.

Vi benedico e vi auguro un proficuo ministero.

 

Caltagirone, 3 ottobre 2025

+ Calogero Peri, Vescovo