QUARESIMA 2018: “Modelli nel parlare e nell’agire” (1Tm 4,12)

CALTAGIRONE – In ogni comunità cristiana il rito delle Ceneri rappresenta un evento di Grazia da celebrare con devozione e umiltà. Esso viene incontro ogni anno come dono del Padre, che ama la nostra vita e aspetta pazientemente che i suoi “prodighi figli” decidano di alzarsi ed avviarsi finalmente fiduciosi “incontro al Padre”, per riscoprire la gioia del ritorno a casa, lasciandosi dietro le spalle quegli smarrimenti del cuore e quella dissipazione della vita che inquina di “peccato” la fragile esistenza di tutti.

A Caltagirone il Vescovo Mons. Calogero Peri presiederà domani, mercoledì 14 febbraio, la celebrazione ‘cittadina’ alle ore 20.30, nella Parrocchia S. Vincenzo de’ Paoli insieme ai sacerdoti e ai fedeli della città convocati perché sia palese lo spessore “comunitario” del cammino di conversione a Dio, che comprende sempre il sentimento ecclesiale e lo slancio del cuore nella carità, che, come leggiamo nella  prima lettera di Pietro (1Pt 4,8) “copre la moltitudine dei peccati”.

È richiamo “forte” che ripropone all’inizio della Quaresima di tornare a Dio “con tutto il cuore” richiamando tutti a quel rinnovamento di vita, che, salendo dalla profondità del cuore di ciascuno, si diffonda come olio di speranza sulle nostre attese nella prospettiva fiduciosa del Regno. Richiamo che la memoria del Battesimo rende attuale,  se è vero, com’è vero, che tutto il bene e il male del mondo e della storia sgorga dalla radice del cuore di ogni uomo: “Dal cuore, dice il Vangelo, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie (Mt 15,19). Da qui la conversione come atto dovuto per l’unica “rivoluzione” possibile.

Al di la di ogni analisi sociologica, infatti, il mandato della Carità ci rimanda alla Potenza di Dio, dal quale discende ogni benedizione, e che sa trasformare in opportunità  e possibilità individuali e collettive, la consapevolezza delle innumerevoli povertà e fragilità umane, ogni disagio materiale, spirituale e sociale, chiamando a raccolta e valorizzando i multiformi prodigi delle risorse di ciascuno.

Le dolorose stigmate impresse nella carne di molti fratelli a causa delle infinite inadempienze dell’attenzione e dell’accoglienza negata, che feriscono il nostro tempo, sono per tutti i cuori sensibili e per i cristiani in maniera più profonda, richiamo e urgenza non dilazionabile per farsi apostoli e testimoni di quelle gioie e speranze, tristezze e angosce da condividere con “tutti coloro che soffrono”, secondo l’invito del Concilio, che Papa Francesco ha fatto suo (Gaudium et Spes, 1) e che è in qualche modo la ‘magna charta’ del Cristianesimo stesso, di cui la Chiesa è profezia nella storia.

In tal senso la Quaresima di Carità di quest’anno che ha per tema “Modelli nel parlare e nell’agire”, ci invita a rinnovare l’impegno di servizio con gesti di quotidiana solidarietà e prossimità. “La Caritas Diocesana – ha scritto il Vescovo mons. Calogero Peri nel suo messaggio per la Quaresima 2018 – in occasione dell’anno del Sinodo dei Giovani, indetto da Papa Francesco, con il coinvolgimento della Pastorale Giovanile Vocazionale e la Pastorale Sociale e del Lavoro, per la Quaresima di Carità 2018, promuove e sensibilizza tutta la comunità cristiana affinché le raccolte delle offerte, durante il periodo quaresimale, contribuiscano a sostenere alcuni giovani che presteranno servizio con progetti a favore delle nostre parrocchie, con una proposta che vuole diventare lievito di partecipazione e che converte la comunità cristiana al valore del dono e la rende vicina ai poveri”.

 

13 Febbraio 2018