Due nuovi diaconi per la nostra Chiesa

CALTAGIRONE – Sabato 20 febbraio, alle ore 18.30, in Cattedrale, S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, ordinerà diaconi gli accoliti Luigi De Pasquale, 44 anni, della Parrocchia San Giovanni Bosco di Caltagirone e Luca Gandolfo, 27 anni, della Parrocchia Spirito Santo di Grammichele, entrambi alunni del Seminario vescovile di Caltagirone.

«L’ordinazione diaconale dei nostri due fratelli, Luigi e Luca, – afferma don Giovanni Dimartino, Rettore del Seminario – è segno dell’amore misericordioso che Dio Padre continua ad avere nei riguardi della nostra Chiesa diocesana. Fortificati dal dono dello Spirito Santo, essi saranno di aiuto al vescovo e al presbiterio nel ministero dell’altare, della parola e della carità. Questi compiti di grande importanza per la vita della Chiesa esigono da essi una dedizione totale, perché il popolo di Dio li riconosca veri discepoli del Cristo. Mettendosi al servizio di tutti i fratelli con speciale attenzione e cura verso gli ultimi, i deboli e i sofferenti, per Luigi e Luca non possiamo non desiderare quello che Papa Francesco ci dice in quest’anno giubilare a proposito delle opere di misericordia corporale, sicché un giorno possano meritare quella parola, bella e consolante, piena di misericordia essa stessa e carica di eternità, del Signore Gesù: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo” (Mt 25,34b), “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avrete fatto a me” (Mt 25,40b)».

Il diacono è il ministro che, avendo ricevuto il primo grado dell’Ordine sacro, condivide con il vescovo e i presbiteri il servizio dell’annunzio del Vangelo, della santificazione attraverso i sacramenti e dell’animazione della carità della comunità ecclesiale.

«Accolgo con gratitudine – afferma Luigi De Pasquale – il dono del diaconato come “Grazia”. Consegno al Signore la mia vita con i suoi limiti e i miei peccati e mi abbandono al suo Amore misericordioso. Egli, che mi ha chiamato in disparte e ha parlato al mio cuore, mi ottenga di camminare sempre in Lui e di immolarmi ogni giorno sulla mensa eucaristica per la salvezza dei fratelli».

Il diacono ha la facoltà di amministrare il battesimo e assistere a nome della Chiesa il matrimonio; è ministro ordinario della comunione e della Parola. Può, inoltre, impartire benedizioni e presiedere il rito delle esequie e altre celebrazioni.

«Il diaconato – afferma Luca Gandolfo – è servizio accolto per amore. Si ama la Chiesa intera, quale essa è, con fermezza e coraggio, anche tollerando l’esito infelice del proprio lavoro. Si studiano i bisogni reali delle persone e si cercano le risorse che Dio ha nascosto nelle anime. Si consola, soprattutto, chi ostenta una gioia fasulla, con la consolazione che noi stessi abbiamo ricevuto dal Signore (cfr. 2Cor 1, 3-5)».

A differenza dei diaconi permanenti, per Di Pasquale e Gandolfo, si tratta di una tappa di passaggio verso l’ordinazione presbiterale. Connesso con l’ordinazione diaconale è il dono e l’impegno di vivere in perfetta e perpetua continenza il proprio celibato.

18 Febbraio 2016