Il Vescovo in visita al carcere

CALTAGIRONE – In occasione della Festa del Santo Natale, S.E. mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone, si è recato, questa mattina, in visita ai detenuti della Casa Circondariale di Caltagirone.
Il Vescovo è stato accolto dal direttore della struttura Valerio Pappalardo e dal comandante del presidio di Polizia Penitenziaria Pino Di Giovanni.
Hanno accompagnato mons. Peri, don Paolo La Spada e don Carlos Ferrara, assistenti religiosi, e le suore che dirigono la casa d’accoglienza per i familiari dei detenuti.
Presenti gli operatori ed una rappresentanza del corpo docenti della Scuola in Carcere per il conseguimento dei Diplomi di Scuola media primaria e di Scuola media secondaria (IPSIA e Istituto d’Arte).
Alle ore 9.30, accolto da un caloroso applauso, il Vescovo ha celebrato la Santa Messa nella Cappella della Casa Circondariale.
«Tante volte ci sembra che la vita si trasformi in un vicolo cieco, senza soluzioni – ha detto mons. Peri nella sua omelia – Oggi, qui ed ora, per le esperienze e per gli stati d’animo che viviamo, Dio ci dice che la strada può sempre essere riaperta. La nostra vita non trascorra senza la possibilità che qualsiasi esperienza può diventare una lezione, una lezione per vivere meglio. In questo la fede è sempre un valore aggiunto».
Alla Santa Messa, animata dai volontari dell’Armata di Maria, erano presenti 67 detenuti dei quasi 300 ospitati nella Casa Circondariale. Alle 11.00 il Vescovo si è recato nel blocco 25 dove è stato accolto dai detenuti “protetti”.
«Ringrazio il Vescovo per la sua presenza – ha detto Pappalardo nel suo indirizzo di saluto -. Come ogni anno mons. Peri ci porta parole di speranza e di conforto. Mi auguro che quest’anno possa essere davvero il momento favorevole per riflettere su quanto ci accade nella vita».
Il direttore si è poi rivolto direttamente agli ospiti della struttura: «La vostra vita non è bruciata. Avete fatto uno sbaglio e state pagando il vostro debito con lo Stato e la società. Non siete né dimenticati, né emarginati. Quando uscirete da qui la vostra vita riprenderà. Da quel giorno l’unica vera sconfitta per voi, per le Istituzioni e per le vostre famiglie, sarebbe se voi ritornaste qui dentro».
I detenuti hanno affidato i loro sentimenti ad una poesia di Madre Teresa di Calcutta, Ama la vita, letta con emozione da tre di loro, e in segno di gratitudine hanno donato al Vescovo un manufatto in ceramica da loro realizzato.

20 dicembre 2012