Giubileo Sacerdotale di don Vittorio Ghirlanda e don Giacomo Scarlatella

CALTAGIRONE – Il prossimo 6 agosto ricorre il Giubileo dei 50 anni di sacerdozio di don Giacomo Scarlatella, nato a Caltagirone il 12 dicembre 1938, e don Vittorio Ghirlanda, nato a Caltagirone il 22 febbraio 1941. Ordinati da Mons. Carmelo Canzonieri il 6 agosto del 1966, hanno servito con zelo la nostra Chiesa diocesana nelle varie comunità parrocchiali in cui l’obbedienza li ha inviati come pastori (Caltagirone, Ramacca, S. Michele di Ganzaria, Grammichele, Scordia…) portando ciascuno il dono della diversità del loro carisma e della loro dedizione apostolica.

Don Vittorio celebrerà col Vescovo la messa giubilare domenica 7 Agosto, alle ore 10.00, nella sua parrocchia Maria SS.ma Addolorata (Calvario) di Grammichele; don Giacomo celebrerà sabato 6 Agosto alle ore 19.00 nella Parrocchia S. Famiglia (nella quale collabora quotidianamente) e domenica 7 Agosto con il Vescovo alle ore 19.00 nella frazione Santo Pietro di Caltagirone, di cui è parroco emerito.

«Alla preghiera grata delle comunità in festa – afferma mons. Peri, Vescovo di Caltagirone – non può che unirsi naturalmente l’augurio corale e cordiale dei confratelli del Presbiterio e della intera Comunità Diocesana. Che possano portare a pienezza e compimento il loro ministero nel servizio dell’Altare e dei fratelli loro affidati, fino a quando il Signore, unico e solo Pontefice della nuova Alleanza, darà loro “giovinezza”».

La verità “fontale” della vocazione collegiale dei Presbiteri, che edifica continuamente la comunità dei credenti attorno al carisma apostolico del Vescovo, dia loro ogni giorno il senso profondo della loro vocazione, come ricorda bene Sant’Ignazio di Antiochia quando descrive il collegio dei Presbiteri come un’arpa che, con suono armonioso, narra il mistero della comunione nella Chiesa per la salvezza, nella consapevolezza della grande dignità sacerdotale mai disgiunta dalla umana fragilità.

Il Papa Francesco ribadisce bene con l’immediatezza della sua eloquenza questo mistero, quando chiede ai fedeli preghiere incessanti per i loro Presbiteri, affinché, fatti “servi” nel loro ministero, siano sempre “pastori con l’odore delle pecore in mezzo al loro gregge” (omelia del Giovedì Santo).

La festa del pastore, ha scritto S. Leone Magno, è la festa del suo popolo. Il ricordo nella preghiera e nella stima fraterna è l’augurio più vero da rivolgere a tutti.

 

4 Agosto 2016