Dottrina sociale: “cantiere sempre aperto”

serata socialeCALTAGIRONE – Si svolgerà domani, venerdì 21 Aprile, all’hotel Villa Sturzo di Caltagirone, a partire dalle ore 18.30, la serata sociale a conclusione del quarto corso di formazione all’impegno sociale e politico, organizzato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro. A partire dal mese di gennaio, sono stati realizzati 8 incontri, a cadenza quindicinale, destinati ad approfondire, con competenti contributi di esperti e attività di laboratorio, la conoscenza delle ragioni e modalità con le quali la Chiesa si fa presente nella realtà concreta del vivere sociale, chiedendo ad ogni credente di farsene protagonista consapevole e attore responsabile.

«La Dottrina sociale (della Chiesa) si presenta come un cantiere sempre aperto, in cui la verità perenne penetra e permea la novità contingente, tracciando vie di giustizia e di pace. La fede non presume di imprigionare in uno schema chiuso la mutevole realtà socio-politica. È vero piuttosto il contrario. La fede è fermento di novità e creatività» (Compendio… n. 86).

«Si conclude il quarto corso di formazione all’impegno sociale e politico – ha dichiarato don Tino Zappulla, direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro -. L’iniziativa si chiude con la presenza di Mons. Giovanni Salonia il quale terrà un incontro su: “differenze: problema o risorsa?”. Il tema ci sembra di grande attualità vista la società pluralista in cui viviamo. Vogliamo in questo modo lanciare il corso del prossimo anno che vuole affrontare il tema sviluppando le differenze nei suoi aspetti più salienti. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti gli iscritti e i diversi relatori che si sono succeduti negli otto incontri programmati».

Perciò, a conclusione di questo anno di attività, resta prioritario per l’Ufficio che in diocesi presiede a questo importante servizio, un incremento ancora più efficace e “incarnato” in progetti, iniziative, micro realizzazioni, che diano sostanza a un coinvolgimento più ampio e convinto dei credenti, sacerdoti e laici, perché la fede non sia soltanto professata e proclamata, ma celebrata nelle dinamiche reali della vita della nostra realtà socio-culturale. Coinvolgendo in un dialogo sempre più aperto e possibile chiunque abbia voglia, anche partendo “da lontano”, di sostanziare di futuro possibile le riserve spirituali a tratti stanche e smarrite di un mondo complesso e difficile da leggere e vivere, che non perde mai, però, l’anelito alle cose belle, vere e giuste, che abitano il suo cuore inquieto.

«L’annuncio cristiano, – ha dichiarato don Gianni Zavattieri, Vicario Generale – che discende dal grande kerigma della Risurrezione che riempie di gioia e speranza questo tempo pasquale, non è verbosa e superficiale professione di facili ottimismi e speranze retoriche, ma atto di fede nel presente e nel futuro dell’uomo e della sua storia. L’uomo stesso è, infatti, come ha proclamato sapientemente Papa Giovanni Paolo II,  «la via della Chiesa», facendo eco alla grande intuizione di Sant’Ireneo, che ai primordi del cristianesimo affermava che «la lode di Dio è l’uomo vivente», perché fosse chiaro e rimanesse chiaro per sempre che l’avvento del Cristianesimo non è una evento ‘religioso’ calato da un empireo disincarnato, che parla di vaghe realtà parallele, ma anima della carne del mondo.

20 Aprile 2017