Con la Dedicazione della Chiesa e dell’Altare ha inizio il 1° Sinodo della Parrocchia Madonna di Trapani

PALAGONIA – Domani, 14 giugno 2018 alle ore 18, nel contesto dell’indizione di un primo Sinodo parrocchiale, che avrà come traccia di cammino il motto “da parrocchia a comunità parrocchiale”, la comunità parrocchiale della Madonna di Trapani celebrerà il lieto evento della riapertura al culto, dopo un lungo restauro, della Chiesa intitolata alla Madonna di Trapani, che domina la Piazza principale del paese di Palagonia. In quest’occasione Mons. Calogero Peri presiederà il Rito della Dedicazione della Chiesa e del nuovo Altare, a oltre quarant’anni dalla edificazione della nuova chiesa parrocchiale che prendeva il posto dell’antica chiesa, abbattuta per motivi di cedimenti strutturali, mai sin ora dedicata con il Sacro Rito previsto per l’apertura dei nuovi edifici di culto.

«Dopo un lungo e accurato restauro – ha dichiarato il Vescovo Mons. Calogero Peri – riapre a Palagonia la chiesa dedicata alla Madonna di Trapani. Nel restauro con sapiente equilibrio si è curato il registro funzionale teologico-liturgico e simbolico. Il risultato è un’armonica combinazione di luce e colore perché il popolo di Dio sia guidato a rendere gloria a Dio e alla sua santissima Madre. Con la consacrazione della chiesa si apre anche il sinodo parrocchiale perché possa procedere contestualmente il rinnovamento della struttura e quello della comunità. Auguri a don Piero e alla sua comunità perché possano procedere con generosità sulle vie di Dio».

La chiesa edificio è immagine della Chiesa comunità che cammina nei sentieri della storia e che rinnova il suo proposito di seguire il suo Signore, di consacrarsi a Lui, per essere nel nostro tempo portatrice di unità e segno concreto di misericordia e di gioia. La comunità si edifica principalmente nella celebrazione dell’Eucaristia e all’interno dell’edificio chiesa, in particolare in due luoghi: all’Altare, quale segno di unità del corpo di Cristo, in comunione col Capo, sacerdote, altare e vittima sacrificale, attraverso il suo sacrificio di redenzione, dono d’amore e di vita vera. E poi l’Ambone, il luogo della Proclamazione della Parola che sostiene e illumina i passi della comunità credente perché divenga la comunità delle pietre vive, pronta a rendere ragione della speranza che la abita.

«La riapertura dell’edificio di culto – ha dichiarato il parroco don Piero Sortino – diventa il segno di una nuova apertura allo Spirito, in ascolto autentico delle necessità e delle criticità di questo nostro tempo per un nuovo impulso di annuncio e carità, che l’indizione del primo sinodo parrocchiale metterà al centro dei propri lavori. Rinnoviamo il nostro desiderio di essere Chiesa, chiamata e amata dal Signore risorto, per essere ancora di più a servizio degli uomini».

In campo le competenze di diversi professionisti: l’architetto Gabriele Cardillo, il Maestro ceramista, Giacomo Alessi e la consulenza teologica liturgica del Vescovo Calogero Peri e di Don Antonio Parisi.

«La configurazione totale dell’Aula liturgica – continua il parroco – segna una novità assoluta di linguaggio e simbolismo liturgico. La scelta di riappropriarci, dopo un secolo, della materia che contraddistingue fortemente il territorio calatino, ovvero la ceramica artistica, con una opportuna scelta di contemporaneità, è stata l’idea guida a servizio del linguaggio della luce e del colore, via per comunicare la gloria della Resurrezione. Lo spazio liturgico deve poter rimandare all’importanza della relazione, elemento identitario dell’uomo, creata sul modello della Relazione trinitaria e in questo spazio di relazione, il rapporto dell’esperienza sensoriale rispetto alla liturgia nel mondo contemporaneo. Il ruolo dei cinque sensi, in rapporto a Liturgia celeste e liturgia terrena, come approfondito dal teologo Andrea Grillo, funge da mediatore dell’azione rituale, che introduce l’uomo nel rapporto con Cristo e con la Chiesa: i sensi sono sia “azioni” che “passioni”. Nel rapporto del corpo e dello spirito nella Liturgia, l’eucarestia trova se stessa solo introducendo corporalmente alle logiche dello spirito, richiedendo l’attivazione di tutti quei linguaggi che sono esperienze di trasfigurazione spirituale del corpo. Nella chiesa, la luce e i colori non solo “servono” la liturgia ma assumono significato simbolico ed è perciò materia primaria di progetto dell’habitat liturgico e questo non solo dal punto di vista funzionale bensì teologico e culturale».

«Nella liturgia terrena la Chiesa partecipa, pregustandola, a quella celeste che viene celebrata nella santa città di Gerusalemme, alla quale tende come pellegrina» con queste parole del Messale Romano la Chiesa ricorda come sia compito della liturgia terrena il rendere possibile la partecipazione alla liturgia della Gerusalemme celeste attraverso il coinvolgimento di tutta la sensorialità umana in un’esperienza di incanto e di bellezza. Attraverso l’esperienza sensoriale è possibile vivere la partecipazione comunitaria liturgica e percepire la nostalgia della Patria Eterna.

 

Locandina Dedicazione Altare e Chiesa Madonna di Trapani

13 giugno 2018