Crociata: C’e’ bisogno di un nuovo senso della paternita’

Si è  svolto il 28 dicembre scorso, presso la Parrocchia Madonna della Via, in occasione della Festa della Sacra Famiglia, l’Incontro diocesano delle famiglie, promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare. Un evento reso ancor più solenne, per la presenza di mons. Mariano Crociata, segretario generale della CEI, che ha parlato sul tema: La paternità oggi.
I lavori sono iniziati in mattinata presso il Seminario, con la riunione della Commissione dell’Ufficio regionale per la Famiglia. L’attività è stata aperta dal vescovo delegato, mons. Calogero Peri e dai direttori regionali, don Antonio Carcanella e Lorena e Pino Busacca.
Nel suo intervento, mons. Peri ha definito l’evento «un’occasione importante per potere riflettere, attraverso la figura di San Giuseppe,  sul ruolo di padre nella famiglia e nella società odierna. Un tempo, il padre rappresentava il centro vivo delle regole e del ruolo sociale. Oggi questo è messo in crisi ed inevitabilmente anche la paternità si carica di complessità e problematicità» .
«Nell’anno che il Santo Padre ha voluto intitolare alla fede – spiegano i coniugi Busacca -, San Giuseppe ha certamente un posto di prim’ordine. Noi padri di questi giorni tristi, abbiamo perso l’orientamento e la nostra figura sembra essere sbiadita. Vogliamo mettere i piedi sulle orme di papà Giuseppe affinché ci faccia assaporare, insieme a Maria, la gioia di incontrare il suo figlio Gesù».
«Di paternità oggi c’è estremo bisogno – ha sottolineato mons. Crociata – ma non è facile trovare padri. Non tanto per la riduzione che il calo demografico denuncia collocando l’Italia tra i Paesi senza ricambio generazionale o al di sotto del livello di sostituzione, quanto piuttosto per la cultura diffusa, per lo stile di vita, per i cambiamenti intervenuti nella concezione dell’uomo e nella sua esistenza. La famiglia – ha proseguito il segretario della CEI – è uno snodo della crisi di cui stiamo parlando e la cui radice è l’incapacità – tipica dell’adolescente – di compiere scelte definitive. La fedeltà e la stabilità in genere, circa le scelte, la parola data, più che come un valore attraente dell’essere umano nella condizione terrena e la sua preclusione rispetto a un orizzonte trascendente, la riduzione del suo sviluppo personale a un’autonomia priva di riferimenti rendono nulla ogni proposta educativa e, con essa, ogni figura che possa accompagnarla, a cominciare da quella del padre».

Antonio Grasso